sabato 9 Agosto 2025
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Zes Marche: Acquaroli risponde alle critiche e difende il Piano Infrastrutture.

“Non possiamo permettere che la narrazione venga distorta, che si generino ombre dove invece dovremmo celebrare una svolta concreta per il futuro delle Marche.

Ricordo a tutti che la retrocessione del 2018 non è stata un evento isolato, ma il risultato di dinamiche complesse e di scelte che ci hanno visto in una posizione di svantaggio.

” Queste le parole del Presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, in apertura del suo intervento all’Assemblea legislativa, in vista dell’approvazione del Piano Infrastrutture 2032.

Le sue affermazioni arrivano in risposta alle critiche sollevate dall’opposizione in merito all’annuncio, unitamente diffuso dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, relativo all’estensione della Zona Economica Speciale (Zes) alle regioni di Umbria e Marche.
Un provvedimento che, se realizzato, segna un’opportunità di sviluppo cruciale per i territori coinvolti.
Acquaroli ha precisato che la creazione e l’attivazione di una Zes non rappresentano un atto unilaterale, ma un processo articolato che richiede l’assenso e la ratifica dell’Unione Europea.

“Ciò che abbiamo visto ieri, l’annuncio del Consiglio dei Ministri, è il culmine di un percorso lungo e complesso, frutto di un lavoro di progettazione e negoziazione che si è protratto nel tempo.

Non possiamo ignorare o sminuire questo impegno”, ha affermato il Presidente.
Il provvedimento, come sottolineato, mira a ridare slancio a territori marchigiani e umbri che, a seguito delle trasformazioni economiche e politiche del 2018, si sono trovati in una fase di transizione e vulnerabilità.
Acquaroli ha rimarcato come, sebbene i criteri di valutazione e accesso ai finanziamenti europei siano stati modificati nel corso degli anni, la regione abbia subito le conseguenze di una precedente condizione di debolezza politica e amministrativa, evidenziando come la frammentazione delle forze politiche locali abbia contribuito a creare un contesto sfavorevole.

L’estensione della Zes rappresenta, dunque, un’occasione per recuperare terreno e attrarre investimenti, stimolando la creazione di nuovi posti di lavoro e modernizzando le infrastrutture.
Un’opportunità che, per essere pienamente realizzata, necessita di un’azione concertata tra istituzioni regionali, amministrazioni centrali e attori economici locali, superando divisioni politiche e concentrando energie su obiettivi comuni di sviluppo sostenibile e inclusivo.
Si tratta di un atto di responsabilità verso le future generazioni, un investimento nel potenziale inespresso del territorio e nella capacità di resilienza della comunità marchigiana.

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