Un’atmosfera di attesa palpabile ha gremito la Locanda del Terzo Settore – Centimetro Zero di Pagliare del Tronto, a Spinetoli, dove Ascoli Calcio e Sambenedettese si sono ritrovati per un pranzo simbolico, gesto promosso con lungimiranza dalle Diocesi di Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto.
L’incontro, ben più di un semplice rituale pre-partita, ha segnato una cesura temporale, un ponte gettato tra due comunità divise da una storia di rivalità calcistica e, al di là, da dinamiche socio-economiche complesse.
Il derby, assente dal panorama calcistico locale per ben 39 anni, si ripresenta ora come un evento capace di riaccendere passioni, ma anche di interrogare il significato stesso del tifo, della competizione e dell’identità regionale.
L’assenza prolungata ha trasformato la contesa in leggenda, alimentando un’attesa che si nutre di ricordi sbiaditi e di una nostalgia per un’epoca calcistica diversa, permeata di un’intensità emotiva oggi difficile da replicare.
Il pranzo, in questo contesto, assume il valore di un atto di riconciliazione, un tentativo di superare le barriere ideologiche e territoriali che hanno, in passato, separato le tifoserie.
Rappresenta un invito a riscoprire il valore del rispetto reciproco e della condivisione, elementi imprescindibili per la crescita di una comunità coesa e consapevole.
Gli appuntamenti sportivi in programma – l’incontro di campionato al Del Duca il 26 ottobre e la sfida di Coppa Italia al Riviera delle Palme il 29 – non saranno solo momenti di spettacolo sportivo.
Saranno, soprattutto, occasioni per riflettere sull’eredità di un derby che si rinnova, per celebrare il calcio come espressione di passione e di appartenenza, ma anche per interrogarsi sui valori che lo animano.
L’auspicio è che questo ritorno possa significare un punto di svolta, un’opportunità per costruire un futuro in cui lo sport diventi veicolo di dialogo, di inclusione e di crescita civile.