28 novembre 2024 – 01:30
Angela, con passo deciso e determinato, si avvicina alla tenda di velluto beige che separa l’entrata dell’aula magna della Cassazione dal resto del mondo esterno. Con gesti precisi e delicati, sposta la tenda verso un lato e varca la soglia con un’espressione seria sul volto. Tuttavia, appena pone piede all’interno dell’aula magna, il suo sguardo si annebbia e una scintilla di delusione si accende nei suoi occhi.La stanza è pervasa da un’atmosfera pesante e carica di tensione. Angela distoglie lo sguardo dalla scena davanti a lei: un susseguirsi di errori, menzogne e giochi di potere che hanno portato a una tragedia evitabile. Non riesce a sopportare l’ipocrisia dilagante tra le mura della Cassazione, il continuo scaricabarile tra le varie istituzioni coinvolte e la mancanza di responsabilità da parte di chi avrebbe potuto fare la differenza.Con un sospiro carico di amarezza, Angela decide che non può restare in quel luogo che le ricorda costantemente quanto sia fragile il sistema giudiziario. Esce dall’aula magna con passo deciso, determinata a non far finta di niente davanti alle ingiustizie e alle inefficienze che ha appena visto. La sua voce interiore urla per un cambiamento radicale, per una maggiore trasparenza e per una reale volontà di fare giustizia senza compromessi.Mentre torna alla realtà esterna, Angela sa che quella breve parentesi all’interno della Cassazione non farà altro che rafforzare la sua determinazione nel combattere per un sistema giudiziario più equo ed efficiente. Ha visto abbastanza bugie e ipocrisie da non poter più restare in silenzio. E così, con il cuore pieno di speranza ma gli occhi lucidi per tutto ciò che ancora deve cambiare, si allontana dalla tenda di velluto beige con la consapevolezza che la sua battaglia per la verità è appena iniziata.