Anita Maurodinoia e Sandro Cataldo erano pronti a candidare la figlia al Comune di Bari in un presunto voto di scambio.

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10 aprile 2024 – 09:33

Mary Lorusso nel 2020 aveva sostenuto la candidatura di Anita Maurodinoia al Consiglio regionale, un gesto che aveva suscitato grande attenzione e gratitudine nell’ambiente politico locale. L’ex assessora ai Trasporti aveva pubblicamente ringraziato Mary, promettendole un’alleanza politica duratura e solida. Nel frattempo, si stava preparando per sostenere Mary nella sua corsa verso il Consiglio comunale, dove la moglie dell’avvocato ed ex consigliere regionale Giacomo Olivieri era pronta a candidarsi con il partito Sud al Centro.La situazione politica si faceva sempre più intricata poicheeacute; i coniugi Cataldo-Maurodinoia stavano valutando anche la possibilità di presentare una delle loro figlie come candidata alle elezioni comunali. Le trattative erano intense e febbrili per decidere quale dei due candidati del centrosinistra, l’avvocato Michele Laforgia o il capo di gabinetto del sindaco Vito Leccese, avrebbero ricevuto il loro sostegno alle primarie ormai saltate a causa degli arresti effettuati pochi giorni prima.Maria Carmen Mary Lorusso e Anita Maurodinoia si trovavano insieme in occasione di una festa, mentre Sandro Cataldo, agli arresti domiciliari per presunta corruzione elettorale, era sotto stretta sorveglianza da parte dei carabinieri. Le indagini stavano rivelando dettagli su presunti legami tra esponenti della criminalità barese e alcuni politici locali.Le elezioni regionali e comunali a Grumo e Triggiano erano appena passate, ma la Procura ipotizzava che il gruppo fosse pronto a sostenere nuovi candidati anche alle prossime elezioni comunali di Bari e Bitetto. I carabinieri documentavano l’attività frenetica di Nicola Lella, ex assessore condannato per corruzione, che sembrava avere contatti con ambienti criminali barese e foggiani.Le indagini si concentravano sul sistema corruttivo legato a Maurodinoia che sembrava ben radicato tra i colletti bianchi della città. Foto compromettenti scattate durante eventi politici mostravano legami sospetti tra personaggi della politica locale e esponenti della criminalità organizzata. La situazione diventava sempre più complessa mentre emergono dettagli su incontri tra Sandro Cataldo e figure di spicco della scena politica locale.La vicenda assumeva contorni sempre più intricati man mano che nuove prove emergevano dalle indagini condotte dai carabinieri sotto la supervisione del procuratore aggiunto Alessio Coccioli. La rete di interessi incrociati tra politica ed ambiente criminale sembrava sempre più intricata ed estesa di quanto inizialmente ipotizzato.

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