03 marzo 2025 – 13:15
Anna Rosenstejn, nata in Ucraina nel 1857 da una famiglia di mercanti ebrei, è stata una figura eccezionale che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia del riformismo socialista. Ribattezzatasi Kuliscioff durante i suoi anni di studio a Zurigo, Anna si distinse non solo come medico e giornalista, ma soprattutto come una paladina delle battaglie politiche e sociali del suo tempo. La sua lotta per la parità di genere, i diritti delle lavoratrici e delle madri, e il suffragio universale la resero un simbolo di coraggio e determinazione.Dopo aver conseguito la laurea in medicina a Napoli nel 1886, Anna si trasferì a Milano dove si dedicò con passione alla cura dei meno fortunati. Accanto ad Alessandrina Ravizza, fondò un ambulatorio medico gratuito che forniva assistenza ginecologica alle donne bisognose. La sua generosità e dedizione verso i più deboli le valsero il titolo di “dottora dei poveri” e consolidarono il suo status di figura carismatica nel panorama politico dell’epoca.La sera stessa in cui andrà in scena l’ultimo spettacolo della stagione teatrale de La Storia a processo di Elisa Greco al Teatro dei Filodrammatici, riflettiamo sul centenario della morte di Anna Kuliscioff. Attraverso uno sguardo critico sulla sua vita e le sue azioni, possiamo cogliere l’eredità di una donna coraggiosa che ha affrontato le sfide del suo tempo con determinazione e passione. Il suo impegno instancabile per la giustizia sociale e l’uguaglianza continua a ispirare generazioni successive a lottare per un mondo più equo e solidale.Anna Kuliscioff non è stata solo una protagonista indiscussa della sua epoca, ma anche un faro guida per coloro che credono nel potere trasformativo dell’azione politica. Le sue vittorie e le sue sconfitte sono parte integrante della storia tumultuosa del Novecento, anticipando contraddizioni ed ideali che ancora oggi ci interrogano. Il suo esempio ci ricorda che combattere per un futuro migliore richiede sacrificio, impegno costante e una ferma volontà di non arrendersi mai davanti alle avversità.
