05 gennaio 2025 – 16:45
Il 2024 si è confermato come il terzo anno più caldo mai registrato da quando sono disponibili misurazioni meteorologiche, un dato che risale al lontano 1753 a Torino e al 1865 a Moncalieri. La temperatura media annua in entrambe le località ha raggiunto i 15,5 gradi, superando di ben 1,1 e 1,3 gradi la media del trentennio climatologico di riferimento dal 1991 al 2020. I mesi che hanno contribuito maggiormente a questa ennesima anomalia calda sono stati gennaio, febbraio, marzo, luglio, agosto, ottobre e dicembre, mentre maggio, giugno e settembre sono risultati essere nella norma o addirittura leggermente più freschi del solito.L’inverno del 2023-24 è stato caratterizzato da una straordinaria mitezza mai vista prima; l’estate ha preso il via con piogge abbondanti a giugno per poi esplodere completamente in luglio e proseguire senza sosta fino ai primi giorni di settembre. È interessante notare come proprio gli anni recenti si siano posizionati sul podio delle annate più calde degli ultimi secoli: il 2022 al primo posto, seguito dal 2023 al secondo e appunto il 2024 al terzo.Mentre nel 2022 la calura record era stata accompagnata dalla peggiore siccità documentata in Piemonte da oltre duecento anni, nell’ultimo anno la situazione è radicalmente cambiata favorendo piuttosto abbondanti precipitazioni. Tra fine inverno e primavera del 2024 e tra settembre e ottobre dello stesso anno si sono verificati frequenti episodi di depressioni atlantiche che hanno portato forti piogge.Nonostante ciò, la pianura torinese è riuscita a evitare disastri alluvionali che invece hanno colpito altre regioni d’Italia come la Romagna. Tuttavia non possiamo dimenticare i danni causati dai nubifragi avvenuti il 29 giugno nelle valli di Lanzo e Orco, così come in Valle d’Aosta e nell’Ossola; così come quelli dell’5 settembre soprattutto nella bassa Val Susa.I temporali sono stati gli eventi meteorologici più rilevanti del 2024 a Torino. Le intense piogge autunnali si sono interrotte bruscamente il 27 ottobre con il fiume Po che ha invaso i Murazzi. Da quel momento è iniziato un lungo periodo di siccità interrotto solo sporadicamente da modesti episodi piovosi.