In Italia, il problema dell’antibiotico-resistenza è sempre più critico, con oltre 12 mila decessi all’anno causati da infezioni batteriche resistenti agli antibiotici. Questo fenomeno preoccupante pone il nostro Paese al vertice della classifica europea in merito alla resistenza agli antibiotici, secondo l’ultimo rapporto dell’Ecdc. Se non verranno adottate misure efficaci, si stima che entro il 2050 l’antibiotico-resistenza potrebbe diventare la principale causa di morte in Italia, superando le malattie cardiovascolari e i tumori.I dati del rapporto evidenziano che l’Italia è tra i Paesi con maggiore consumo di antibiotici e maggior numero di casi di resistenza agli stessi. Nel biennio 2022-23, ben 430 mila persone ricoverate in ospedale hanno contratto un’infezione durante la degenza, con una percentuale superiore alla media europea. Anche per quanto riguarda l’uso degli antibiotici nella popolazione generale, l’Italia si colloca al di sopra della media europea, con conseguenze drammatiche sulla salute pubblica.L’elevato consumo di antimicrobici favorisce lo sviluppo di super-batteri resistenti ai farmaci tradizionali, creando un circolo vizioso che mette a rischio la salute delle persone. Inoltre, l’antibiotico-resistenza ha un impatto significativo sul sistema sanitario italiano, con circa 2,7 milioni di posti letto occupati ogni anno a causa di queste infezioni e costi che ammontano a miliardi di euro.È indispensabile adottare strategie efficaci per contrastare questo fenomeno emergente e proteggere la salute dei cittadini italiani. La sensibilizzazione sull’uso corretto degli antibiotici e l’implementazione di politiche sanitarie mirate sono fondamentali per affrontare questa sfida e preservare l’efficacia degli antibiotici per le future generazioni.
Antibiotico-resistenza in Italia: una minaccia mortale in crescita
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