Un’allerta diffusa interessa la Regione Valle d’Aosta, con il Centro Funzionale che ha emesso un avviso di instabilità meteorologica a livello “giallo” per venti sostenuti e una persistente criticità idrogeologica elevata, particolarmente sentita lungo la dorsale alpina che delimita il confine con la Francia e la Svizzera, dalla Valgrisenche fino a Cervinia, estendendosi alle valli del Monte Bianco e al Gran San Bernardo.
La situazione è resa critica da una combinazione di fattori che rendono il territorio particolarmente vulnerabile.
La saturazione diffusa dei suoli, conseguente a precipitazioni recenti e previste nel breve termine, agisce come innesco potenziale per fenomeni franosi di varia natura.
Si valuta un rischio accentuato di distacchi rocciosi, colate detritiche – ovvero movimenti di materiale incoerente come terra, ghiaia e sassi – e frane superficiali.
Queste manifestazioni di instabilità possono compromettere la viabilità, causando interruzioni temporanee, e causare danni a infrastrutture, edifici e attività umane insediate nel territorio.
Dal punto di vista meteorologico, l’attuale scenario è determinato da un’interazione complessa tra dinamiche atmosferiche.
La rotazione delle correnti ventose, provenienti prevalentemente dai quadranti occidentali, unitamente alla significativa differenza di pressione atmosferica (gradiente barico) tra le due anime alpine – quella francese e quella italiana – genera un aumento notevole della velocità del vento.
Questo si tradurrà in raffiche sostenute in ambiente montano, accompagnate da fenomeni di *foehn* nelle valli.
Il *foehn*, un vento caldo e secco che discende a valle, può contribuire ad aumentare l’instabilità dei versanti, riscaldando i suoli saturi d’acqua.
La persistenza di questa configurazione sinottica, pur con possibili temporanee attenuazioni, si prevede possa protrarsi anche nei giorni successivi, richiedendo un monitoraggio continuo e una vigilanza costante.
Lo zero termico, la quota dell’atmosfera in cui la temperatura raggiunge lo zero grado Celsius, si attesterà intorno ai 2.000 metri oggi, per poi abbassarsi a 1.900-2.100 metri domani.
Parallelamente, la quota di neve, ovvero l’altitudine a cui si forma la copertura nevosa, diminuirà da 1.600 metri a 1.400-1.500 metri.
Questa variazione della quota neve implica un aumento del manto nevoso a quote inferiori e un potenziale rischio di scioglimento accelerato, che può esacerbare ulteriormente il pericolo idrogeologico.
Le previsioni meteorologiche odierne indicano un cielo pervaso da una copertura nuvolosa estesa, con precipitazioni intense in alta valle.
Le precipitazioni saranno prevalentemente nevose a quote elevate, tra i 2.200 e i 2.300 metri, per poi indebolirsi e confinarsi a queste aree dalla tarda mattinata.
In serata, si prevede una ricaduta della neve a quote inferiori, intorno ai 1.600-1.800 metri.
Nonostante la prevalenza di maltempo, si intravedono parziali schiarite che si estenderanno dalla bassa valle verso la valle centrale, offrendo una temporanea tregua dal maltempo.
La situazione richiede particolare attenzione e rispetto delle indicazioni delle autorità competenti.







