La Regione Valle d’Aosta, attraverso Finaosta, necessita di ridefinire il proprio approccio alla gestione strategica e al controllo dei risultati di Cva (Compagnia Valdostana delle Acque), un’azienda di cruciale importanza per l’economia regionale. Non si tratta di una semplice revisione di procedure, ma di un passaggio a un modello di governance più robusto e lungimirante, che bilanci l’autonomia gestionale di Cva con le responsabilità di un azionista pubblico consapevole e proattivo. Questa necessità emerge chiaramente dalla recente memoria presentata alla quarta commissione “Sviluppo economico” del Consiglio Valle, redatta da Stefano Aggravi, capogruppo di Rassemblement Valdotain.Il documento critica l’attuale sistema di vigilanza, definendolo insufficientemente incisivo e limitato a un controllo formale. Si propone, al contrario, un modello ispirato ai principi di buon governo societario, che non si limiti a garantire la conformità alle normative, ma che promuova attivamente l’efficienza industriale in funzione della salvaguardia dell’interesse pubblico regionale. Questo implica un monitoraggio più approfondito degli indicatori di performance, un’analisi critica delle strategie aziendali e un dialogo costante con il management di Cva.La riflessione di Aggravi va oltre la semplice ottimizzazione della governance esistente. L’uscita di Cva dal perimetro della legge Madia apre scenari inediti, che richiedono una revisione concettuale del ruolo dell’azionista pubblico. In un contesto globale caratterizzato dalla crescente rilevanza strategica del settore idroelettrico, Finaosta deve interrogarsi sul proprio mandato e sulle proprie responsabilità nei confronti della comunità valdostana.Si auspica, pertanto, l’avvio di un dibattito istituzionale ampio e aperto, che coinvolga tutti gli stakeholder rilevanti: rappresentanti del Consiglio Valle, esperti del settore energetico, sindacati, associazioni di categoria e, naturalmente, i vertici di Cva. Questo dibattito dovrà affrontare questioni cruciali, come la definizione degli obiettivi strategici dell’azienda, la valutazione dei rischi e delle opportunità, la promozione dell’innovazione tecnologica e la garanzia della sostenibilità ambientale.La governance di Cva non può essere percepita come un mero strumento di controllo finanziario, ma come un’opportunità per valorizzare il patrimonio idroelettrico valdostano, promuovere lo sviluppo economico locale e rafforzare il ruolo della Regione come attore chiave nel panorama energetico nazionale. Finaosta, in questo contesto, deve assumere un ruolo di leadership, promuovendo un approccio proattivo e collaborativo che favorisca la creazione di valore per tutti gli stakeholder e contribuisca al benessere della comunità valdostana. L’analisi critica e il confronto aperto rappresentano il fondamento per un futuro sostenibile e prospero per Cva e per l’intera Valle d’Aosta.
CVA, Valle d’Aosta: Rivedere la Governance per un Futuro Sostenibile
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