La Giornata Mondiale del Donatore di Sangue, celebrata annualmente, si configura come un’occasione cruciale per rinnovare l’impegno verso una risorsa vitale, spesso data per scontata: il sangue. Quest’anno, l’attenzione si focalizza sui giovani, la linfa vitale del futuro della donazione, in una regione come la Valle d’Aosta che, pur vantando una solida tradizione di generosità, si trova di fronte a sfide demografiche e comportamentali significative.I dati regionali delineano un quadro complesso. Sebbene la Valle d’Aosta possa contare su 3.446 donatori attivi, di cui una base di 3.209 considerati periodici, la sostenibilità di questo sistema dipende dalla capacità di attrarre e fidelizzare le nuove generazioni. L’anno passato ha registrato 5.124 donazioni di sangue intero, 1.7056 di plasma – una frazione essenziale per la produzione di farmaci salvavita – e l’ingresso di 391 nuovi donatori. Questi numeri, pur incoraggianti, necessitano di un costante rafforzamento.L’assessore alla sanità, Carlo Marzi, sottolinea un elemento distintivo del tessuto valdostano: una radicata vocazione alla solidarietà e all’altruismo, che si traduce in un forte senso civico. Tuttavia, riconosce la necessità di un cambio di paradigma. “Donare il sangue è parte integrante del nostro DNA, ma oggi dobbiamo concentrare gli sforzi sui giovani,” afferma. Il nodo cruciale risiede nella trasformazione di un’iniziativa sporadica, spesso dettata da un impulso individuale, in un gesto consapevole e continuativo, integrato nella routine personale. La collaborazione con le associazioni di volontariato, come Fidas e Avis, si rivela quindi strategica per creare un percorso di avvicinamento e fidelizzazione.Rosario Mele, presidente di Fidas, con l’associazione che celebra il suo diciottesimo anno di attività, evidenzia l’importanza di un impegno costante da parte dei donatori. Irma Moro, neopresidente di Avis, condivide questo appello, sottolineando che la donazione di plasma, in particolare, rappresenta una risorsa preziosa. Il direttore del reparto di immunoematologia e medicina trasfusionale, Pierluigi Berti, ribadisce l’urgenza di una campagna di sensibilizzazione mirata, che vada oltre la mera informazione e promuova una vera e propria cultura della donazione.La Giornata Mondiale del Donatore non è dunque un evento isolato, bensì un punto di partenza per un impegno continuo, un invito a riflettere sul valore inestimabile del gesto donatorio e sulla sua importanza per la salute della comunità. L’iniziativa prevista ad Aosta, con la deposizione del monumento del dono del sangue e del plasma, simboleggia questo rinnovato impegno, un monito costante a coltivare la generosità e la solidarietà, pilastri fondamentali per un futuro sano e prospero per la Valle d’Aosta. L’obiettivo ultimo è trasformare la donazione di sangue e plasma da obbligo a scelta consapevole, un atto d’amore verso il prossimo che arricchisce chi dona tanto quanto chi riceve.
Giornata del Donatore: Giovani e Futuro del Sangue in Valle d’Aosta
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