Il Tribunale del Riesame di Torino si appresta a esaminare una complessa vicenda giudiziaria che coinvolge un gruppo di sette individui, in un procedimento scaturito da presunte irregolarità nell’assegnazione e nell’esecuzione dei lavori relativi alla galleria di Entrèves e al traforo del Monte Bianco, un’infrastruttura cruciale per la regione Valle d’Aosta e il traffico alpino.
La decisione del Tribunale, a seguito di un ricorso presentato dalla Procura di Aosta, si preannuncia di notevole importanza, considerando la delicatezza delle accuse e le implicazioni per la gestione di opere pubbliche di tale portata.
I soggetti coinvolti nel procedimento sono: Oreste Pizzetti, figura chiave in quanto ex responsabile della Sitmb (Società Italiana Trafori del Monte Bianco), accusato di aver omesso informazioni cruciali; gli imprenditori edili Pasquale, Nicola e Rosario Liporace, padre e figli, originari di Courmayeur e Cosenza, sospettati di aver ricevuto e gestito commesse in modo irregolare; Antonella e Bruno Bortone, amministratori della società Ng Strade srl, con sede nella provincia di Caserta, indagati per responsabilità nella gestione delle attività di appalto; e Massimiliano Opramolla, proveniente da Sesto San Giovanni (Milano), il cui ruolo specifico nell’ambito delle presunte illecite condotte è ancora in fase di chiarimento.
L’inchiesta, avviata a novembre dell’anno precedente e condotta dai Carabinieri, ha portato alla luce un intricato sistema di irregolarità che, secondo l’accusa, ha alterato il corretto svolgimento dei lavori.
In particolare, si contesta a Oreste Pizzetti di aver deliberatamente soppresso alla Sitmb la conoscenza del fatto che la Ng Strade, beneficiaria di un appalto per oltre 224.000 euro, avesse a sua volta affidato parte dei lavori alla società dei Liporace.
L’omissione, secondo gli inquirenti, sarebbe stata motivata dalla volontà di ottenere benefici personali.
A gravare ulteriormente sulle accuse, la presunta mancata comunicazione di un subappalto non autorizzato, del valore di 168.000 euro, che avrebbe contribuito a configurare un quadro di collusione e manipolazione.
Le accuse rivolte agli amministratori della Ng Strade srl si estendono oltre la mera irregolarità nell’affidamento dei lavori, includendo anche accuse di evasione fiscale e reati tributari, evidenziando una potenziale elusione delle normative finanziarie.
La vicenda solleva interrogativi sulla trasparenza dei processi di appalto, sulla responsabilità dei funzionari pubblici e sull’efficacia dei controlli interni all’interno di società che operano in settori strategici come quello delle infrastrutture.
Il ricorso al Tribunale del Riesame segna una fase cruciale del procedimento, in cui i giudici valuteranno la sussistenza dei presupposti per l’applicazione delle misure cautelari richieste dalla Procura.
La decisione, attesa nelle prossime ore, potrebbe avere ripercussioni significative non solo per gli indagati, ma anche per l’intero sistema di gestione delle opere pubbliche, stimolando un dibattito urgente sulla necessità di rafforzare i meccanismi di controllo e di promuovere una cultura della legalità e della trasparenza.
La complessità del caso, con la molteplicità delle accuse e il coinvolgimento di figure chiave, pone l’attenzione sulla necessità di un’indagine approfondita e imparziale, al fine di accertare la verità e di assicurare alla giustizia i responsabili di eventuali illeciti.