mercoledì 10 Settembre 2025
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Aosta

Soccorso alpino valdostano: meno interventi, ma rischi sempre in agguato.

L’estate 2024 ha visto il Soccorso alpino valdostano (SAV) impegnato in un’attività di soccorso leggermente ridotta rispetto all’anno precedente, con 489 interventi complessivi contro i 498 del 2024.
Questo dato, apparentemente positivo, si colloca in un contesto di afflusso crescente di escursionisti e alpinisti, incentivato da condizioni meteorologiche favorevoli e da una maggiore accessibilità della montagna.
L’aspetto più significativo è che, nonostante l’aumento della frequentazione, il numero di persone recuperate illese (78, contro le 85 del 2024) e, soprattutto, il numero di decessi (14, invariato rispetto al 2024), suggerisce un’evoluzione significativa nel profilo dei frequentatori e nell’efficacia delle misure di prevenzione.
A questa fotografia si aggiungono tre nuovi interventi legati a tragici incidenti aerei, coinvolgendo un aliante e un parapendio, eventi che sottolineano la complessità e la variabilità dei rischi in ambiente alpino, estendendosi anche all’utilizzo di mezzi aerei per l’esplorazione e la fruizione del territorio.
Il direttore del SAV, Paolo Comune, attribuisce questo trend a un aumento della consapevolezza e a una preparazione più accurata, sia fisica che tecnica, dei frequentatori della montagna.

Si osserva una tendenza alla maggiore attenzione nell’equipaggiamento e alla consapevolezza dei rischi, elementi che testimoniano l’efficacia delle campagne di informazione e comunicazione promosse.
Questo non significa, però, che la montagna sia diventata “sicura”.
Il rischio rimane intrinseco all’ambiente, e l’esperienza, la conoscenza del territorio e una corretta valutazione delle proprie capacità rimangono imprescindibili.

Un punto cruciale è rappresentato dalla gratuità dell’intervento elicotteristico in caso di infortunio, un servizio essenziale ma che, al contempo, sottolinea l’importanza di non sottovalutare mai una situazione di difficoltà, invitando a contattare il soccorso anche in presenza di incertezze.
Il direttore del SAV esprime profonda preoccupazione per la reazione emotiva e, a volte, aggressiva che si manifesta sui social media in seguito agli interventi su incidenti mortali.

Tali commenti, spesso infondati e carichi di giudizi affrettati, non tengono conto dell’impegno e della professionalità del soccorso alpino.

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, la Valle d’Aosta non è stata colpita dal fenomeno dell'”overtourism” e non si sono verificate situazioni estreme come quella dei “turisti impreparati” che si sono infortunati a causa di abbigliamento inadeguato o di una totale mancanza di consapevolezza dei rischi.

L’incidente, purtroppo, può capitare a chiunque, anche agli escursionisti più esperti e preparati, a testimonianza della forza imprevedibile della natura e della necessità di un costante aggiornamento delle competenze e delle conoscenze.

La montagna richiede rispetto, prudenza e una profonda comprensione dei propri limiti.

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