Il tribunale di Aosta si configura come un’oasi di efficienza nel panorama giudiziario italiano, secondo un recente studio condotto dall’Associazione T6, un centro di ricerca specializzato nell’analisi delle esecuzioni immobiliari.
Il rapporto, intitolato “Il Funzionamento delle procedure esecutive: analisi e performance dei tribunali”, e curato dal professor Federico Cecconi e dall’avvocata Laura Pelucchi, dipinge un quadro complesso, ma soprattutto rivela un’anomalia positiva nel contesto nazionale.
L’indagine, basata su dati aggiornati al 2024, mette in luce come la gestione delle procedure esecutive immobiliari, pilastro fondamentale per la stabilità economica e la certezza del diritto, sia gravata da criticità diffuse in molte sedi giudiziarie.
A livello nazionale, la situazione appare allarmante: quasi il 60% dei fascicoli accumula un arretrato superiore a cinque anni, mentre una quota significativa, pari al 26%, risulta pendente per oltre un decennio.
Queste cifre testimoniano un sistema sotto pressione, con conseguenze dirette sulla velocità di risoluzione delle controversie e sulla fiducia dei cittadini nelle istituzioni.
Il tribunale di Aosta emerge, tuttavia, come un’eccezione.
Con soli 154 fascicoli pendenti con anzianità superiore a cinque anni, si posiziona al secondo posto nella classifica dei tribunali più efficienti, subito dopo Rovereto.
Questa performance non è frutto del caso, ma riflette probabilmente l’adozione di strategie operative mirate, una gestione oculata delle risorse umane e tecnologiche, e una costante attenzione all’ottimizzazione dei processi decisionali.
L’analisi dell’Associazione T6 non si limita a una mera comparazione numerica.
Il rapporto approfondisce i fattori che influenzano la durata e l’efficacia delle procedure esecutive, evidenziando come l’adozione di tecnologie innovative, la specializzazione dei magistrati e del personale amministrativo, e la promozione di una cultura della collaborazione tra le diverse figure coinvolte (giudici, avvocati, custodi giudiziari) possano contribuire significativamente a ridurre gli arretrati e a velocizzare i tempi di risoluzione.
La situazione dei tribunali immediatamente successivi ad Aosta nella classifica (Trieste, Bolzano e Isernia) offre un ulteriore spunto di riflessione, sottolineando come le performance giudiziarie possano variare notevolmente da una regione all’altra, a testimonianza di differenze strutturali, culturali e organizzative che richiedono interventi mirati e personalizzati.
Il report dell’Associazione T6 rappresenta un importante strumento di monitoraggio e valutazione per il sistema giudiziario italiano, fornendo indicazioni utili per l’implementazione di politiche pubbliche volte a migliorare l’efficienza e l’equità delle procedure esecutive immobiliari, un elemento cruciale per il corretto funzionamento dell’economia e per la tutela dei diritti dei cittadini.
L’esempio del tribunale di Aosta, pertanto, dovrebbe essere oggetto di studio e di ispirazione per le altre sedi giudiziarie, al fine di promuovere un cambiamento culturale e operativo che possa portare a un sistema giudiziario più rapido, trasparente ed efficiente.











