Il panorama politico valdostano si presenta in una fase di rielaborazione strategica, con l’Union Valdôtaine che, in una svolta inattesa, inverte la rotta precedentemente orientata verso un’intesa esclusiva con gli Autonomisti di centro.
La decisione, formalizzata dal Conseil fédéral del movimento autonomista, non solo riapre la partita per la formazione della maggioranza regionale, ma introduce un elemento di incertezza e potenziale complessità nelle dinamiche istituzionali.
Il mandato confermato al presidente incaricato Renzo Testolin, lungi dall’essere una convalida di un percorso già definito, si traduce in una nuova, e più ampia, missione: esplorare con attenzione e apertura le possibilità di una coalizione governativa che trascenda le precedenti convinzioni tattiche.
L’esigenza primaria, come chiaramente esposto nel documento finale approvato all’unanimità, è la costruzione di una base governativa solida, caratterizzata da stabilità, affidabilità e, soprattutto, da una comprovata competenza.
 Questa visione non è semplicemente una questione di sopravvivenza politica, ma riflette una profonda consapevolezza delle sfide che attendono la Valle d’Aosta, che richiedono un approccio pragmatico e collaborativo.
L’Union Valdôtaine, forte del risultato elettorale e consapevole della sua rilevanza nell’equazione politica regionale, intende massimizzare il valore di questa posizione.
La composizione del Governo non è considerata un dettaglio formale, ma un elemento cruciale per tradurre in azione le priorità politiche e amministrative del movimento.
Si tratta di un’opportunità per imprimere una visione a lungo termine, orientata al benessere dei cittadini e allo sviluppo sostenibile del territorio.
L’apertura alle forze moderate, Partito Democratico e Forza Italia, segnala un cambio di passo significativo.
 Non si tratta di una concessione, ma di una valutazione strategica volta a identificare punti di convergenza e costruire ponti laddove in precedenza esistevano distanze.
 La ricerca di un’intesa che incorpori elementi di moderazione e pragmatismo potrebbe rivelarsi fondamentale per superare le divisioni ideologiche e favorire un clima di collaborazione.
Il processo decisionale, come sottolineato nella delibera del Conseil, prevede un percorso articolato.
 Testolin dovrà proseguire le interlocuzioni, mantenendo aperte le porte agli Autonomisti di centro, ma conducendo al contempo un dialogo costruttivo con le forze moderate.
La soluzione individuata sarà sottoposta a un’attenta valutazione all’interno del gruppo consiliare e del Comité fédéral, garantendo la massima condivisione e trasparenza.
La successiva riunione del Conseil fédéral, prevista per l’inizio della prossima settimana, rappresenterà un momento cruciale per formalizzare la nuova strategia e delineare i prossimi passi.
L’esito di questa fase determinerà il futuro politico della Valle d’Aosta e la capacità del suo governo di affrontare le sfide che si profilano all’orizzonte.




                                    




