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Valle d’Aosta: Battaglia Legale Minaccia le Elezioni Regionali

La Valle d’Aosta si appresta a vivere un’accesa contesa legale che rischia di inficiare la serenità delle elezioni regionali del 28 settembre, concomitanti con i voti comunali.
Una frangente delicato, innescato dalla decisione del Presidente della Regione, Renzo Testolin, di procedere con un nuovo regolamento elettorale e dalla conseguente reazione di una parte significativa del centrodestra.
La Lega Valle d’Aosta, affiancata da Fratelli d’Italia Vda, ha annunciato l’intenzione di adire il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) per contestare la validità delle nuove disposizioni legislative.
Al centro della disputa si collocano due elementi cruciali introdotti dalla riforma: la possibilità di esprimere fino a tre preferenze, abbandonando il sistema della preferenza unica, e l’introduzione di meccanismi volti a garantire una maggiore rappresentanza di genere negli organi di governo.

La controversia è ulteriormente complicata dal referendum confermativo, fissato per il 10 agosto, che dovrebbe ratificare la legge elettorale stessa.

Tale iniziativa, richiesta da sette consiglieri regionali (prevalentemente della Lega) e da un comitato civico, è un’espressione del particolare assetto istituzionale della regione, che prevede un meccanismo di controllo popolare sulle materie elettorali.
Tuttavia, il comitato promotore non è riuscito a raccogliere il numero minimo di firme necessarie, sollevando interrogativi sulla legittimità formale della procedura referendaria.
I proponenti del ricorso al TAR sostengono che, in base al principio del rispetto delle regole vigenti al momento dell’indizione delle elezioni, la normativa applicabile al voto del 28 settembre debba essere quella preesistente alla riforma.
Riconoscono che l’esito del referendum, qualora confermativo, potrà influenzare le future tornate elettorali, ma ritengono inammissibile che le regole del gioco possano essere modificate in corso d’opera, generando incertezza e confusione tra gli elettori.
“Le regole sono ormai definite e cristallizzate,” afferma il consigliere regionale della Lega e avvocato, Paolo Sammaritani, portavoce dei ricorrenti.
“È imprescindibile che il corpo elettorale sia informato con chiarezza e tempestività sulle modalità di voto che verranno applicate.
L’introduzione di una nuova normativa a posteriori costituisce una violazione del diritto all’informazione e compromette l’equità del processo elettorale.
“Alberto Zucchi, presidente di Fratelli d’Italia Valle d’Aosta, sottolinea l’urgenza di una decisione che chiarisca il peso giuridico del referendum.
“È fondamentale che gli elettori sappiano, prima del voto referendario del 10 agosto, se il risultato avrà o meno retroattività, ovvero se influenzerà direttamente le elezioni del 28 settembre.
La mancanza di certezza in merito genera disorientamento e mina la credibilità dell’intero sistema elettorale.
”La battaglia legale si preannuncia complessa e potenzialmente destabilizzante per la regione, risvegliando interrogativi fondamentali sulla separazione dei poteri, sul ruolo del corpo elettorale e sulla necessità di garantire trasparenza e prevedibilità nel processo democratico.

Il TAR sarà chiamato a decidere se accogliere o meno il ricorso, delineando così il quadro normativo in cui si svolgeranno le elezioni regionali.

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