La Regione autonoma Valle d’Aosta ha recentemente approvato un Protocollo sperimentale per la gestione del lupo, un atto che segna un punto di rottura rispetto alle consolidate pratiche di conservazione, rispondendo a crescenti preoccupazioni per la sicurezza pubblica e la convivenza con l’animale.
Questa decisione, radicata in una legge regionale del 2021, contempla, in via residuale e subordinata a stringenti condizionalità, la possibilità di abbattimento del lupo qualora si configuri una minaccia grave e imminente per l’incolumità umana.
Il Protocollo, presentato come *ultima ratio*, inquadra l’intervento in un sistema di gestione progressiva, che privilegia inizialmente misure di prevenzione e dissuasione.
L’abbattimento, quindi, non rappresenta la risposta primaria, ma solo l’estremo tentativo dopo l’esaurimento di tutte le altre opzioni di mitigazione del rischio.
La decisione finale è prerogativa del Presidente della Regione, ma è vincolata all’approvazione dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), garantendo un controllo tecnico-scientifico esterno.
L’adozione del Protocollo è motivata da una significativa evoluzione del contesto faunistico regionale.
La popolazione di lupi, in costante crescita, si stima comprenda tra i 60 e gli 80 esemplari, organizzati in dieci branchi distinti.
Questa espansione demografica ha comportato un aumento degli episodi di predazione su animali domestici e, più recentemente, un’accentuazione della prossimità dei lupi a centri abitati.
Particolarmente allarmante è stato il riscontro di un comportamento aggressivo da parte di un esemplare isolato, descritto come ringhio rivolto a un bambino, neutralizzato solo dall’intervento di un cane da guardia.
Questi eventi hanno esacerbato le tensioni tra la comunità locale e la presenza del lupo, alimentando la richiesta di misure più incisive.
Il provvedimento della Regione Valle d’Aosta si confronta, dunque, con la necessità di bilanciare obiettivi di conservazione della biodiversità e garanzia della sicurezza umana.
Il Protocollo si ispira a linee guida consolidate, in particolare al Protocollo sperimentale ISPRA per la gestione dei lupi urbani e confidenti, sviluppato nell’ambito del progetto LIFE Wild Wolf, e alle relative indicazioni operative per la rimozione di individui con comportamenti problematici o dannosi.
Questo approccio mira a garantire un intervento mirato e basato su evidenze scientifiche, evitando generalizzazioni e promuovendo una gestione adattativa, in grado di rispondere alle specifiche dinamiche del territorio valdostano.
La sfida, ora, sarà quella di implementare il Protocollo in modo efficace, monitorando attentamente i risultati e adattando le strategie in base alle evoluzioni del contesto socio-ambientale.