mercoledì, 18 Giugno 2025
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Valle d’Aosta: Riapre il dibattito sull’uso del francoprovenzale in Consiglio

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Nel corso di una seduta consigliare incentrata sull’aggiornamento del Regolamento interno del Consiglio regionale della Valle d’Aosta, si è riacceso il dibattito sull’opportunità di riconoscere l’uso del francoprovenzale in Aula. La questione, mai del tutto sopita, è emersa in concomitanza con un’operazione di revisione normativa volta a modernizzare disposizioni risalenti nel tempo e ad allinearle alle più recenti evoluzioni legislative.L’iniziativa è stata riaperta da Stefano Aggravi (Rassemblement Valdotain), che ha presentato un pacchetto di proposte che toccano temi cruciali: parità di genere all’interno dell’Ufficio di Presidenza, un potenziale voto di sfiducia nei confronti del Presidente del Consiglio e dell’Ufficio di Presidenza (Up), la possibilità di intervenire in francoprovenzale e una revisione del processo di compatibilità finanziaria.Diego Lucianaz (Misto) ha espresso rammarico per l’occasione persa di affermare il diritto all’uso della lingua francoprovenzale, sottolineando come una mozione unanime del 2023 avesse impegnato il Presidente a promuovere una valutazione legale – una “voie juridique” – in merito. Ha criticato la riluttanza della maggioranza regionale, definita paradossalmente autonomista, nel valorizzare una lingua millenaria che rappresenta un pilastro dell’identità valdostana.La complessità della questione è stata ulteriormente delineata da Paolo Cretier (Fp-Pd), che ha evidenziato le differenze sostanziali tra i diversi *patois* francoprovenzali parlati nella regione. Ogni varietà linguistica possiede espressioni e idiomi unici, intrinsecamente legati al territorio di provenienza. Una traduzione inadeguata, eseguita da personale non esperto, rischia di alterare il significato originale e fuorviare l’interpretazione.La proposta di Andrea Manfrin (Lega Vda), che fa eco a quanto già in vigore nel Comune di Aosta – consentire interventi in francoprovenzale a condizione che siano seguiti da una sintesi in italiano – ha incontrato un consenso parziale, sebbene Manfrin abbia lamentato la presenza di “veti incrociati” che ne hanno limitato l’applicazione.Il Presidente Bertin ha difeso l’operato del Consiglio, attribuendo le difficoltà incontrate alla mancanza di una convergenza trasversale tra i gruppi consiliari e alla complessità delle proposte presentate. Ha ricordato l’approvazione unanime di una significativa modifica all’inizio della legislatura, ma ha concluso che il “corposo dossier” verrebbe rimandato alla prossima legislatura, data la mancanza di condivisione.Parallelamente al dibattito linguistico, l’Assemblea ha approvato modifiche regolamentari più tecniche. In particolare, sono stati abrogati due articoli – il 31bis, relativo all’Osservatorio regionale sulla legalità, e l’115, riguardante la nomina dei revisori dei conti – resi obsoleti dall’approvazione di leggi regionali successive che ne disciplinano la materia. Sono state inoltre modificate le disposizioni relative al Presidente del Consiglio e all’Ufficio di Presidenza, in seguito alla soppressione della Commissione di Coordinamento. Queste modifiche mirano ad allineare il Regolamento interno del Consiglio ad una struttura organizzativa più efficiente e aggiornata, segnando un passo verso la modernizzazione degli strumenti di governance regionale.

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