04 dicembre 2024 – 11:45
L’indagine condotta dalla procura di Torino dal 2017 in avanti nei confronti dell’ex senatore dem Stefano Esposito e dell’ex re dei concerti Giulio Muttoni, patron di SetupLive, che ipotizzava una corruzione tra privati e traffici d’influenza commessi dal politico per ricambiare un prestito da 100 mila euro ottenuto dall’imprenditore, non è più attuale. La procura di Roma ha richiesto e ottenuto l’archiviazione di tutte le accuse formulate dai magistrati piemontesi Enrica Gabetta e Gianfranco Colace, che avevano inserito le contestazioni in un’indagine più ampia nota come “Bigliettopoli”. Resta ancora aperta una parte di questa vicenda a Torino, ma con la decisione dei giudici della Capitale, Esposito viene completamente escluso dall’inchiesta.Questo processo ha lasciato un segno profondo e irreparabile nella vita mia e della mia famiglia. I giudici hanno esaminato attentamente le ipotesi avanzate da Torino secondo cui Esposito e Muttoni avrebbero stipulato un accordo corruttivo a doppio beneficio. L’ex senatore avrebbe ricevuto un prestito a interessi bassi e successivamente si sarebbe impegnato ad aiutare Muttoni a revocare un’interdittiva antimafia inflitta alla SetUp Live, società che organizzava concerti delle più grandi star internazionali in Italia, facendo leva su relazioni e conoscenze di alto livello.I prestiti concessi da Muttoni ad Esposito nel 2010 e nel 2013 non possono essere collegati al comportamento successivo dell’ex senatore nel 2015, come sottolineano i magistrati di piazzale Clodio. La decisione della procura romana rappresenta quindi un punto di svolta in questa intricata vicenda giudiziaria che ha coinvolto personaggi di spicco della politica e dello spettacolo.