L’ascesa dell’All’Antico Vinaio, nata come modesta bottega fiorentina nel 1991, incarna una narrazione di successo esemplare del Made in Italy, un vero e proprio caso di brandizzazione che ha conquistato palcoscenici internazionali.
Il recente debutto a Parigi, in Rue du Petit Pont, segna il cinquantesimo punto vendita, un traguardo che testimonia una traiettoria di espansione rapida e mirata.
Osservare l’evoluzione dell’azienda significa assistere a un affascinante studio di caso sulla resilienza e l’adattabilità, in cui i valori fondanti – l’autenticità dei sapori, la qualità degli ingredienti, la passione per la tradizione – si sono sapientemente tradotti in un linguaggio universale, capace di superare barriere culturali e linguistiche.
Tommaso Mazzanti, il fondatore, descrive questo percorso come la realizzazione graduale di un sogno, un processo costellato di sfide e opportunità, reso possibile da un team coeso e dedito.
La visione per il futuro è ambiziosa: almeno venti nuove aperture previste entro il 2026, una conferma dell’appetito inarrestabile del mercato per un prodotto genuinamente italiano.
La presenza internazionale dell’All’Antico Vinaio si articola in una rete strategica.
Oltre alla solida base italiana, che si estende dalla Toscana a regioni come Lombardia, Lazio, Piemonte, Campania, Veneto, Emilia Romagna, Puglia e Sicilia, l’azienda ha consolidato la sua presenza negli Stati Uniti (con diciotto sedi, di cui otto concentrate a New York), a Londra (in collaborazione con la rinomata famiglia Bastianich), negli aeroporti di Dubai e Fiumicino (grazie alla partnership con il Gruppo Avolta).
Questa diversificazione geografica non è frutto del caso, ma il risultato di un’attenta analisi dei mercati e di una capacità di adattamento alle specificità locali, pur mantenendo intatta l’identità del brand.
I risultati economici riflettono la forza del modello di business: un fatturato in costante crescita, passato dai 26 milioni del 2022 ai 43 milioni del 2023, per poi raggiungere i 62
