Un’Oasi di Arte e Riflessione nel Cuore dell’Aeroporto di Napoli: Inaugura una Collezione Madre che Interroga il Nostro Rapporto con la NaturaUn’inedita esperienza sensoriale e intellettuale accoglie oggi i viaggiatori nella sala imbarchi dell’aeroporto di Napoli, con l’inaugurazione di una ciclo di mostre estratto dalla prestigiosa collezione del museo Madre.
L’iniziativa, frutto di una virtuosa collaborazione tra la Fondazione Donnareina per le arti contemporanee, GESAC (la società che gestisce l’aeroporto) e l’Associazione Amici del Madre, ambisce a trasformare il luogo di transito in uno spazio di dialogo e ispirazione, offrendo al pubblico una finestra sull’arte contemporanea di respiro internazionale.
La prima opera a essere esposta è “Le massacre du printemps” (2020) dell’artista francese Mathilde Rosier, un videoinstallazione di profonda suggestione che, attraverso una coreografia ipnotica e immagini evocative, esplora la complessa e spesso conflittuale relazione tra l’uomo e l’ambiente naturale.
L’opera si riallaccia al celebre balletto “La sagra della primavera” di Igor Stravinsky, ma lo reinterpreta in chiave contemporanea, ambientando la narrazione in un contesto agricolo e paesaggistico tipicamente napoletano.
Rosier non offre una visione idealizzata della primavera, simbolo di rinascita e speranza, ma la declina attraverso una lente che ne rivela anche i lati oscuri, la fragilità e l’inevitabilità del cambiamento.
I corpi danzanti, quasi eterei, si muovono al di sopra di luoghi iconici e carichi di significato per la cultura napoletana: le serre di Pompei, testimoni di una civiltà perduta; il porto industriale, simbolo delle contraddizioni dello sviluppo; la baia di Pozzuoli, uno scrigno di bellezza naturale affiancato da realtà antropiche complesse.
L’installazione invita a una profonda riflessione sul dominio antropocentrico, sulla necessità di superare un modello di sviluppo basato sullo sfruttamento indiscriminato delle risorse naturali e sull’urgenza di immaginare un futuro di coesistenza pacifica tra tutte le specie viventi.
La coreografia diventa un inno alla danza incessante della vita, un ciclo continuo di creazione e distruzione che rivela la profonda interconnessione tra tutti gli elementi che compongono il nostro pianeta.
La partnership tra la Fondazione Donnareina, GESAC e Amici del Madre non si limita all’esposizione artistica.
Già avviata nella primavera del 2025, l’iniziativa include laboratori creativi pomeridiani dedicati ai giovani residenti nelle zone limitrofe all’aeroporto, promuovendo l’inclusione sociale e l’accesso alla cultura.
GESAC ha inoltre commissionato progetti specifici, tra cui un percorso sonoro dedicato alla natura e alle civiltà antiche, curato da Walter Maioli, e un ciclo di lezioni di disegno incentrato sulla simbologia napoletana, guidato da Marco Pio Mucci.
“L’opportunità di presentare un’opera della collezione Madre in aeroporto significa condividere un patrimonio identitario che appartiene a tutti,” ha sottolineato Angela Tecce, presidente della Fondazione Donnareina.
Eva Fabbris, direttrice del museo, ha aggiunto che l’iniziativa rafforza il dialogo tra arte, territorio e memoria collettiva, offrendo una lettura inedita dei paesaggi napoletani, al di là degli stereotipi.
L’attenzione alla relazione con le scuole e le istituzioni educative rappresenta un elemento centrale nella missione pubblica del museo.
Roberto Barbieri, amministratore delegato di GESAC, ha concluso evidenziando come l’aeroporto sia un luogo di incontro di culture e di connessione con la città.
L’esposizione di un’opera d’arte contemporanea di tale impatto offre ai viaggiatori un’occasione inaspettata di riflessione, invitando a una pausa di consapevolezza e a una nuova percezione del mondo.






