La revisione dello Statuto di Autonomia della Sardegna si configura come un momento cruciale per il futuro dell’Isola, segnato da una crescente tensione tra le istanze di autonomia regionale e una presunta pressione centralizzatrice.
L’audizione di figure chiave della storia politica sarda, come Mauro Pili, ex Presidente della Regione, ha acceso un dibattito profondo sulla necessità di un approccio strategico e consapevole per salvaguardare e potenziare l’autonomia sarda.
Pili, con fermezza, critica l’approccio di una sottomissione dello Statuto a direttive statali, auspicando invece una “rinascita statutaria” basata su una revisione costituzionale che integri, attraverso norme di attuazione precise, le peculiarità e le esigenze dell’Isola.
L’insularità, elemento distintivo della Sardegna, dovrebbe costituire il fulcro di questa revisione, con un’attenzione particolare all’articolo 13 dello Statuto, che definisce il “piano di rinascita” come pilastro fondamentale per lo sviluppo regionale.
Questa norma, secondo Pili, necessita di una rielaborazione attenta e lungimirante, capace di rispondere alle sfide del presente e del futuro.
Anche Gianfranco Ganau, ex Presidente del Consiglio Regionale, sottolinea l’importanza di sfruttare appieno le norme di attuazione per rinnovare e ampliare i contenuti dello Statuto.
La recente giurisprudenza della Corte Costituzionale offre infatti un’opportunità senza precedenti: non solo dare attuazione a quelle che sono le norme già presenti nello Statuto, ma anche arricchirlo con nuove disposizioni, affrontando tematiche emergenti e cruciali per la competitività dell’Isola.
Si pensi, ad esempio, all’importanza strategica del digitale e delle telecomunicazioni, settori traino per l’economia del futuro, o alla transizione energetica, che rappresenta una sfida complessa ma anche un’opportunità per lo sviluppo sostenibile della Sardegna.
Anche i trasporti, l’educazione e la salvaguardia della lingua sarda necessitano di un’attenzione mirata, integrando queste tematiche all’interno di un quadro statutario aggiornato e completo.
L’audizione ha visto anche la partecipazione di Francesco Pigliaru, ex Presidente della Giunta Regionale, il quale ha presentato un dettagliato resoconto del percorso di modifica delle norme statutarie, senza rilasciare dichiarazioni pubbliche.
Sono stati attesi anche gli ex Presidenti dell’Assemblea Regionale, Michele Pais e Giacomo Spissu, il cui contributo è ritenuto fondamentale per comprendere le dinamiche politiche e istituzionali che hanno caratterizzato il processo di revisione statutaria.
Il dibattito in corso non si limita a una mera revisione formale dello Statuto, ma si configura come un confronto profondo sulle modalità di esercizio dell’autonomia regionale e sulla capacità della Sardegna di definire il proprio destino, nel rispetto della Costituzione italiana e nell’ambito di un dialogo costruttivo con il Governo centrale.
La sfida è quella di costruire un futuro in cui l’autonomia regionale sia non un privilegio, ma un diritto esercitato responsabilmente, per il bene di tutti i sardi.








