Un ingente patrimonio, stimato in oltre 2 milioni di euro, costituito da gioielli di lusso e polizze assicurative, è stato confiscato a Pasquale Caridi, figura identificata come l’architetto di un’associazione criminale dedita a una serie di attività illecite.
Il provvedimento, emesso dalla sezione specializzata in misure di prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria, è stato eseguito congiuntamente dai finanzieri del Comando Provinciale e del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria, sotto la direzione della Procura della Repubblica locale.
La confisca include un assortimento impressionante di beni preziosi: oltre 4.000 articoli tra cui diamanti, collane, bracciali e anelli in oro, insieme a una collezione di orologi di marche rinomate come Rolex (46 esemplari), Tudor (21) e Cartier (7).
Accanto ai gioielli, sono state individuate e sequestrate polizze assicurative e disponibilità finanziarie dislocate in Italia, Spagna e Germania.
Questi beni, precedentemente sottoposti a sequestro nel 2024, sono stati oggetto di un’approfondita analisi patrimoniale condotta dalle Fiamme Gialle, coordinata dal procuratore aggiunto Stefano Musolino.
Le indagini, spinte avanti dall’operazione “Piramide”, hanno rivelato un quadro allarmante: Caridi, operando dietro la facciata di società finanziarie create ad hoc, avrebbe convogliato ingenti somme di denaro provenienti da centinaia di risparmiatori sparsi in tutta Italia, promettendo rendimenti irrealisticamente elevati.
Il meccanismo utilizzato si rivela essere un sofisticato schema piramidale, un’evoluzione moderna del noto sistema Ponzi.
In questo modello fraudolento, i presunti guadagni destinati ai primi partecipanti non derivano da investimenti produttivi, bensì dall’afflusso continuo di nuovi capitali.
Il sistema, quindi, è intrinsecamente insostenibile e destinato al collasso non appena il flusso di nuovi investitori si esaurisce.
Le indagini hanno messo a confronto la dichiarazione di redditi apparentemente modesti di Caridi con l’effettivo ammontare delle sue disponibilità finanziarie, evidenziando una discordanza abissale.
Questa situazione, unita alle testimonianze dei risparmiatori truffati, ha portato i magistrati a ritenere Caridi socialmente pericoloso, giustificando la confisca del patrimonio accumulato attraverso attività criminali.
Il provvedimento rappresenta un duro colpo contro l’organizzazione criminale e mira a restituire, in parte, il maltolto ai risparmiatori danneggiati, al tempo stesso fungendo da deterrente per future attività fraudolente nel settore finanziario.






