Etna: attività persistente ma in stabilizzazione. Monitoraggio costante.

L’attività vulcanica sull’Etna si protrae con persistenza, caratterizzata da una strombolianità diffusa che investe i crateri primari, in particolare quelli situati nella zona della Voragine.
Un cono di lava, formatosi in seguito a una frattura che lo ha aperto alla base del cratere Voragine, ha cessato di essere alimentato ed è ora in fase di raffreddamento, manifestando un progressivo smantellamento delle sue strutture più esterne.

I dati provenienti dal monitoraggio continuo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), Osservatorio Etneo di Catania, indicano un andamento stabile del tremore vulcanico, che oscilla attorno ai livelli mediamente registrati nelle ultime settimane.

L’intensità sismica, definita dall’ampiezza degli ‘explosion-quakes’ – eventi esplosivi che preannunciano spesso attività effusive – non mostra fluttuazioni degne di nota.

Tale costanza suggerisce una relativa stabilità del sistema magmatico sottostante, sebbene non escluda episodi di maggiore dinamicità.
Le reti di monitoraggio deformazionale, deputate a rilevare cambiamenti nella forma del vulcano – indicatori cruciali di variazioni nella pressione magmatica – non evidenziano alterazioni significative.

L’assenza di deformazioni rilevanti indica, al momento, una distribuzione delle pressioni interne equilibrata, benché non preclude la possibilità di accumuli futuri.

La valutazione del rischio aeronautico, espressa tramite l’avviso “Volcanic Observatory Notice for Aviation” (VONA), è stata recentemente abbassata da “rosso” ad “arancione”, il che riflette un calo della probabilità di emissioni significative di cenere vulcanica in quota.
Questa rivalutazione positiva è confortante, poiché conferma che l’attuale fase eruttiva non impatta negativamente sulle operazioni del principale aeroporto internazionale di Catania “Vincenzo Bellini”.

Nonostante questa stabilizzazione, è fondamentale sottolineare che l’Etna è un vulcano attivo e dinamico, la cui eruzione, seppur al momento contenuta, richiede un monitoraggio costante e attento.

La complessità del sistema vulcanico etneo implica la possibilità di cambiamenti improvvisi e inattesi, rendendo indispensabili una vigilanza continua e l’implementazione di protocolli di mitigazione del rischio ben definiti.

La comunità scientifica continua a raccogliere dati e a elaborare modelli per comprendere meglio i meccanismi che regolano l’attività vulcanica dell’Etna e per fornire previsioni accurate e tempestive.

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