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Fabriano, truffa a anziana: un 35enne arrestato

A Fabriano, la fragilità e la fiducia incondizionata rappresentano un terreno fertile per le truffe più insidiose, come dimostra l’episodio che ha visto vittima una donna novantenne.
L’ennesimo, purtroppo, esempio di come l’abilità retorica e la manipolazione psicologica possano sfruttare le vulnerabilità di chi, spesso, ha vissuto un’epoca diversa, permeata da valori di fiducia e rispetto per le figure istituzionali.
La dinamica, tipica dello schema della “truffa del finto carabiniere”, si è sviluppata con una precisione agghiacciante.

Un uomo, presumibilmente parte di una rete criminale organizzata, ha ingannato l’anziana signora con una narrazione costruita ad arte: la figlia, a quanto pare, era stata coinvolta in una rapina a una gioielleria e la sua auto era stata compromessa.

La necessità impellente di una verifica immediata dei beni in casa, presentata come misura di sicurezza e collaborazione con le autorità, ha paralizzato il senso critico della vittima, spingendola a consegnare ingenti somme di denaro e preziosi per un valore complessivo di ventimila euro.
Fortuna ha voluto che un servizio di prevenzione della polizia di Fabriano, impegnato in attività di controllo del territorio, intercettasse un’auto noleggiata proveniente da un’area geografica distante, con manovre e comportamenti che destavano sospetti.
L’osservazione attenta degli agenti ha permesso di seguire l’uomo mentre si recava presso l’abitazione dell’anziana signora e, successivamente, si allontanava frettolosamente.

La perquisizione del veicolo ha portato alla luce la prova tangibile del crimine: una busta trasparente contenente i gioielli, il denaro e le banconote che testimoniavano la frode.
Sotto la pressione inequivocabile delle prove raccolte, il 35enne si è avvalso della confessione, ammettendo la colpevolezza.
Gli agenti hanno quindi raggiunto la vittima, la quale, seppur profondamente scossa, ha confermato di aver svuotato i propri averi per liberare la figlia, ignara di essere caduta vittima di un inganno premeditato.

La ricostruzione degli eventi e la spiegazione della truffa hanno permesso all’anziana di sporto denuncia e recuperare i beni illecitamente sottratti.
L’arresto del responsabile, un uomo con precedenti per reati contro il patrimonio, ha evidenziato l’importanza di un approccio proattivo nella lotta alla criminalità, unito alla necessità di sensibilizzare e proteggere le fasce più vulnerabili della popolazione.

La convalida dell’arresto e l’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari in attesa del giudizio direttissimo, rappresentano un segnale chiaro di tolleranza zero nei confronti di chi si approfitta della fragilità altrui.
Questo episodio ripropone, con urgenza, la questione della formazione civica e della sensibilizzazione, strumenti essenziali per contrastare l’evoluzione di tecniche di truffa sempre più sofisticate e mirate.

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