FIS 3: 8,7 milioni per la ricerca scientifica in Friuli Venezia Giulia

Un significativo impulso alla ricerca scientifica nel Friuli Venezia Giulia: oltre 8,7 milioni di euro stanziati a istituzioni regionali attraverso il Fondo Italiano per la Scienza (FIS 3), una pietra miliare per il sistema nazionale di finanziamento della ricerca di base.

Questo investimento, frutto del terzo bando FIS 3, si inserisce in un quadro nazionale di straordinarie dimensioni: il Ministero dell’Università e della Ricerca, a fronte di oltre 5.000 proposte pervenute, ha deliberato il finanziamento di 326 progetti, rappresentando un impegno complessivo superiore ai 432 milioni di euro, a testimonianza della priorità attribuita all’innovazione scientifica come motore di crescita e progresso.

Il Friuli Venezia Giulia, con il suo contributo di 8.750.644,49 euro, si distingue nell’ambito del macrosettore Physical Sciences and Engineering, evidenziando un’eccellenza consolidata in settori chiave.
L’Università di Trieste riceverà 5.248.562,67 euro, mentre la Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) sarà destinataria di 3.502.081,82 euro, risorse destinate a progetti di ricerca all’avanguardia.

L’allocazione dei fondi riflette un approccio strategico che mira a sostenere sia le nuove leve della ricerca che gli esperti affermati.

Un importo di poco più di un milione di euro è stato assegnato a un progetto presentato da un ricercatore emergente, nell’ambito del programma “Starting Grant”, mentre la maggior parte delle risorse, circa 7,7 milioni di euro, è stata destinata a quattro progetti presentati da ricercatori di comprovata esperienza, i cosiddetti “Advanced Grant”.

Questa duplice attenzione sottolinea l’impegno a promuovere una cultura della ricerca inclusiva, che valorizzi il talento emergente e al tempo stesso supporti i leader scientifici.

La ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, ha espresso le sue congratulazioni ai ricercatori regionali, sottolineando il ruolo cruciale della ricerca di base come propulsore dell’innovazione e del progresso nazionale.
Ha inoltre rimarcato l’importanza di una visione orientata all’Europa e alla cooperazione internazionale, elementi essenziali per affrontare le sfide globali e garantire un futuro sostenibile.

L’introduzione del Fondo unico per la ricerca rappresenta una riforma strutturale volta a semplificare e rendere più trasparente il sistema di finanziamento, con bandi pubblicati entro il 30 aprile e risorse definite in modo chiaro.

Le prospettive future sono altrettanto promettenti: nel 2025 sono previsti 460 milioni di euro, integrati da 150 milioni destinati ai PRIN, ora bandi annuali con una dotazione minima garantita.
L’annuncio relativo alla quarta edizione del bando FIS, prevista per il prossimo biennio, testimonia un ulteriore rafforzamento dell’impegno verso la ricerca di base, consolidando un ecosistema scientifico dinamico e competitivo, capace di attrarre talenti e generare nuove conoscenze a beneficio dell’intera comunità.

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