Il Friuli Venezia Giulia si conferma un motore cruciale per l’economia italiana legata alle denominazioni di origine protetta (DOP) e indicazioni geografiche protette (IGP), registrando nel 2024 una crescita vigorosa dell’8,1% rispetto all’anno precedente.
I dati, derivanti dal recente XXIII Rapporto Ismea-Qualivita, dipingono un quadro di robustezza e dinamismo, posizionando il FVG al sesto posto a livello nazionale per impatto economico complessivo, con un fatturato alla produzione che si attesta a 1,298 miliardi di euro.
Questa performance non è frutto del caso, ma riflette un ecosistema agroalimentare caratterizzato da una profonda radicazione territoriale, un forte attaccamento alle tradizioni e un costante investimento in qualità e innovazione.
La Dop e l’IGP non rappresentano solo marchi di garanzia per i consumatori, ma costituiscono un vero e proprio sistema di sviluppo economico, generando occupazione, preservando il paesaggio e promuovendo il turismo enogastronomico.
Analizzando le componenti specifiche, emerge che il FVG si distingue particolarmente nel settore vitivinicolo, dove il fatturato DOP-IGP raggiunge gli 862 milioni di euro, con un incremento dell’8,0%.
Questa crescita evidenzia la capacità del comparto vinicolo friulano di competere con successo sui mercati nazionali e internazionali, grazie a vini che esprimono l’unicità del terroir e l’eccellenza della produzione.
Parallelamente, il settore alimentare DOP-IGP contribuisce con 402 milioni di euro, mostrando un’espansione dell’8,3% che testimonia la crescente domanda di prodotti agroalimentari di alta qualità e legati al territorio.
A livello provinciale, Udine si conferma un polo di eccellenza, occupando la settima posizione nella classifica nazionale con un valore complessivo di 792 milioni di euro (+8,2%).
La provincia, forte di una lunga tradizione agricola e vinicola, si distingue sia nel settore alimentare (462 milioni di euro, +8,5%) sia in quello vinicolo (366 milioni di euro, +7,8%).
Pordenone, pur con una dimensione produttiva inferiore, rivela una dinamicità notevole, con un incremento annuale del 9,8% nel comparto vinicolo, che porta il fatturato a 320 milioni di euro.
Questa crescita sottolinea il potenziale di sviluppo delle aree più piccole e marginali, capaci di valorizzare le produzioni tipiche e di attrarre nuovi investimenti.
Il rapporto Ismea-Qualivita, dunque, non offre solo una fotografia della situazione attuale, ma anche un invito a rafforzare ulteriormente le politiche di sostegno alle produzioni DOP e IGP, promuovendo la formazione di nuove generazioni di agricoltori e viticoltori, incentivando la ricerca e l’innovazione e rafforzando la comunicazione sui benefici di questi sistemi di qualità per l’economia, l’ambiente e la società.
La Dop e l’IGP non sono un limite, ma uno strumento strategico per costruire un futuro più sostenibile e prospero per il Friuli Venezia Giulia e per l’Italia intera.








