mercoledì 31 Dicembre 2025

Italiani: tra precarietà, incertezza e fiducia nelle istituzioni.

L’avvicinarsi del nuovo anno rivela un panorama psicologico-economico complesso per gli italiani, segnato da una profonda ambivalenza tra la ricerca di sicurezza e una persistente sensazione di precarietà.
I dati recenti, elaborati dal Centro di ricerca in psicologia dei consumi e della salute dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Cremona, dipingono un quadro in cui la speranza di una ripresa appare offuscata da un senso diffuso di difficoltà.

Un significativo 24% degli intervistati percepisce la propria situazione finanziaria come peggiore rispetto all’anno precedente, un indicatore che trascende le semplici fluttuazioni economiche e denota un impatto reale sulla qualità della vita percepita.
La maggioranza (62%) si attesta su una proiezione di sostanziale immutabilità, una sorta di rassegnazione che riflette una profonda incertezza verso il futuro.

Sebbene una minoranza (16%) esprima aspettative positive, la preoccupazione per un ulteriore declino economico persiste nel 22% degli italiani, evidenziando un clima di ansia latente.

L’analisi si estende alla valutazione delle prospettive macroeconomiche nazionali.
La cautela prevale: il 52% degli italiani si dimostra prudente, mentre una quota significativa (40%) teme un andamento negativo dell’economia del Paese.

Solo una piccola percentuale (8%) nutre speranze di un miglioramento, un dato che amplifica la sensazione di un pessimismo generalizzato.

Come sottolinea Guendalina Graffigna, direttrice del Centro di Ricerca EngageMinds HUB, il risultato più rilevante è l’erosione della capacità di percepire segnali positivi nell’economia.
La crescente percentuale di individui che lamentano un peggioramento della propria condizione finanziaria non è solo un dato economico, ma un sintomo di una crisi di fiducia più profonda, una difficoltà nel riconoscere elementi di stabilità o potenziale crescita.

La riduzione degli ottimisti non è un semplice spostamento di opinioni, ma il riflesso di una crescente fragilità psicologica, una sensazione di impotenza di fronte a forze economiche percepite come incontrollabili.
In questo scenario di incertezza, il ruolo delle istituzioni assume un’importanza cruciale.

La fiducia nelle istituzioni, seppur non in grado di eliminare completamente le preoccupazioni, funge da ancora di salvezza, contribuendo a mitigare la percezione di declino e a mantenere aperta la possibilità di un approccio più cauto e meno allarmistico verso l’evoluzione economica del Paese.
Questo sottolinea come la stabilità istituzionale, la trasparenza e la capacità di offrire risposte concrete siano fattori essenziali per ricostruire la fiducia e infondere speranza in un momento di profonda incertezza economica e sociale.

La sfida, dunque, non è solo economica, ma anche psicologica: riaccendere la fiducia nel futuro e promuovere un senso di controllo sulla propria vita finanziaria.

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