Un episodio di escalation verbale e poi di minaccia armata ha sconvolto la tranquillità di Ittiri, culminando con l’arresto di un uomo a Olmedo da parte dei carabinieri.
La vicenda, innescata da una presunta difficoltà di pagamento in una tabaccheria locale, ha portato alla luce una collezione di armi da fuoco e da taglio, sollevando interrogativi sulla disponibilità e la potenziale pericolosità di un arsenale privato così vasto.
Secondo la ricostruzione degli eventi, il cliente, impossibilitato a saldare il conto tramite il suo bancomat, ha manifestato un forte risentimento nei confronti del titolare, percependo un inganno.
Questo sentimento di frustrazione si è trasformato in una reazione aggressiva: l’uomo ha rivolto minacce di morte al commerciante, estraendo una pistola e appoggiandola sul bancone.
Dopo l’atto intimidatorio, si è allontanato a bordo del suo veicolo.
L’intervento dei carabinieri della Compagnia di Alghero è stato tempestivo.
Attraverso la raccolta di testimonianze e l’analisi delle immagini di videosorveglianza, gli investigatori hanno rapidamente identificato il responsabile.
L’uomo è stato poi intercettato nei pressi della sua abitazione a Olmedo.
L’esecuzione di un’accurata perquisizione, sia all’interno dell’abitazione che nel veicolo, ha rivelato un impressionante assortimento di armi.
Oltre a 1.465 cartucce di vario calibro, sono stati rinvenuti 12 coltelli a serramanico e tre pistole a salve, significativamente modificate per poter sparare munizioni di calibro 7,65 e 22, prive di matricola e del sigillo rosso obbligatorio.
Tra queste pistole, si è trovata anche quella utilizzata per minacciare il tabaccaio.
L’arsenale è stato immediatamente sequestrato.
È importante notare che l’uomo era in possesso di una licenza per armi, il che ha reso la scoperta ancora più complessa da comprendere.
Sono state rinvenute anche altre tre pistole e due carabine ad aria compressa, legalmente detenute.
L’arresto è stato disposto dalla Procura di Sassari, con l’applicazione degli arresti domiciliari in attesa dell’udienza di convalida.
L’episodio solleva questioni delicate riguardanti la regolamentazione del possesso di armi da fuoco, la necessità di controlli più rigorosi e la comprensione dei fattori psicologici che possono condurre a comportamenti aggressivi e all’utilizzo di armi in contesti di lite.
Si apre ora un’indagine per accertare le motivazioni profonde che hanno portato a questa escalation e per valutare la natura delle modifiche apportate alle armi a salve.