La Spezia: Sanlorenzo punta su un porto del futuro.

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La Liguria, e in particolare La Spezia, rappresentano un ecosistema cruciale per il successo di Sanlorenzo, ma l’imprenditore Massimo Perotti, presidente e CEO dell’azienda, individua un potenziale inespresso, un’opportunità strategica che attende di essere colta.

Lungi dall’essere una semplice realtà locale, La Spezia si presenta come un nodo nevralgico per settori in forte espansione, quali la nautica da diporto e quella militare, ambiti in cui l’Italia vanta una leadership indiscussa, paragonabile al ruolo dei tedeschi nel settore automobilistico.

La visione di Perotti trascende l’attuale concezione del porto, spesso relegato a mero spazio per la movimentazione di container.

Egli auspica una radicale riqualificazione, un’integrazione dinamica con le industrie nautica e militare, un cambio di paradigma che possa trasformare il porto in un polo di eccellenza e innovazione.
Questa prospettiva implica una revisione del piano regolatore portuale, un atto coraggioso che richieda una lungimiranza politica capace di superare orizzonti temporali ristretti.
La mutazione climatica globale introduce un elemento di profonda incertezza.

La progressiva apertura delle rotte artiche potrebbe inevitabilmente marginalizzare il ruolo del Mediterraneo, rendendo imperativo un ripensamento strategico delle infrastrutture e delle attività portuali.
È qui che La Spezia, con le sue caratteristiche uniche e la sua posizione geografica, può emergere come un hub di rilevanza globale, specializzandosi in settori resilienti e in grado di adattarsi a scenari geopolitici e ambientali in evoluzione.
Un altro aspetto cruciale sollevato da Perotti riguarda l’utilizzo inefficiente delle aree militari dismesse.
L’Italia, leader mondiale nella costruzione di yacht da diporto, con un settore del refitting in rapida crescita, soffre di una cronica carenza di spazi adatti.
L’arsenale della Spezia, vasto e attrezzato, giace inutilizzato da decenni, rappresentando una risorsa strategica in grado di generare occupazione e sviluppo economico.
La proposta di Perotti, pragmatica e flessibile, consiste nell’affidare temporaneamente queste aree alla nautica, con la garanzia di restituirle alla Marina Militare qualora necessario.
Il valore aggiunto di questa iniziativa non si limita alla creazione di posti di lavoro diretti, ma si estende alla generazione di un effetto moltiplicatore, stimolando la nascita di attività correlate e la crescita di un indotto ampio e diversificato.

La visione di Perotti, lungi dall’essere un semplice auspicio, si configura come un imperativo strategico per il futuro economico e sociale della Liguria e dell’Italia intera, un invito a trasformare un potenziale inespresso in una realtà di crescita sostenibile e innovazione.
È un appello a una visione politica coraggiosa e orientata al futuro, capace di liberare le risorse e le competenze che la Spezia e la Liguria hanno da offrire al mondo.

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