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venerdì 24 Ottobre 2025

Lazio: crollo natalità, un futuro a rischio.

Il quadro demografico del Lazio, delineato dai dati provvisori Istat relativi ai primi sette mesi del 2025, dipinge un’immagine di contrazione e trasformazione profonda.
Un declino del 9,4% nelle nascite, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, segnala un trend preoccupante, che riflette dinamiche complesse e multifattoriali che affliggono non solo la regione, ma l’intero paese.

Questo calo, lungi dall’essere un dato isolato, si inserisce in un contesto di progressiva diminuzione della natalità che caratterizza l’Italia da diversi anni.
Le ragioni sono molteplici e intrecciate: fattori economici, incertezze occupazionali, precarietà lavorativa, difficoltà di conciliazione tra vita professionale e familiare, cambiamenti culturali e sociali, ritardo nell’età media del primo figlio, sono solo alcuni degli elementi che concorrono a determinare questa tendenza al ribasso.

Un elemento particolarmente significativo è la crescente rilevanza delle famiglie non tradizionali.

Più della metà dei bambini nati nel Lazio (circa il 50%) oggi nasce fuori dal matrimonio, un dato che sottolinea l’evoluzione delle strutture familiari e la loro sempre maggiore diversificazione.
Questo fenomeno, coerente con i trend osservati a livello nazionale e, soprattutto, nel Centro Italia – dove nel 2024 la percentuale di nati da genitori non coniugati ha superato il 49,6%, con Umbria e Lazio in prima linea – indica un cambiamento culturale profondo, in cui la convivenza e le relazioni affettive al di fuori del matrimonio tradizionale sono sempre più accettate e diffuse.

Il dato più allarmante, tuttavia, è rappresentato dal calo del tasso di fertilità.
Il numero medio di figli per donna nel Lazio è sceso a 1,01 nei primi sette mesi del 2025, rispetto al 1,12 dello stesso periodo del 2024.
Questo valore, inferiore alla media nazionale di 1,13, evidenzia una progressiva diminuzione della capacità riproduttiva della popolazione femminile, con conseguenze potenzialmente drammatiche per il futuro demografico della regione.

Un tasso di fertilità così basso, infatti, mette a rischio la sostenibilità del sistema pensionistico, la vitalità economica e la coesione sociale.
È fondamentale, pertanto, che le istituzioni politiche e sociali adottino misure concrete e mirate per invertire questa tendenza.

Servono politiche a sostegno della famiglia, incentivi alla natalità, servizi per l’infanzia accessibili e di qualità, agevolazioni per i genitori lavoratori, misure per promuovere l’occupazione femminile e per conciliare vita professionale e familiare.

Occorre, inoltre, investire nell’educazione e nella sensibilizzazione, per promuovere una cultura della famiglia e della natalità, e per contrastare la precarietà e l’incertezza che gravano sul futuro delle giovani coppie.

Il futuro del Lazio, e dell’Italia intera, dipende dalla capacità di affrontare con coraggio e lungimiranza questa sfida demografica.

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