mercoledì 8 Ottobre 2025
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Marche: Infortuni sul lavoro in aumento, 18 morti nel 2025

Nel corso dei primi otto mesi del 2025, la Regione Marche ha registrato 11.028 denunce di infortunio sul lavoro all’INAIL, un dato che pur evidenziando una lieve contrazione dello 0,7% rispetto all’anno precedente, non può celare un quadro complessivo profondamente preoccupante.

L’incremento drammatico delle vittime sul lavoro, con un balzo dell’80% che porta il numero di decessi da 10 a 18, rappresenta una ferita aperta nella comunità marchigiana.
Di queste 18 vittime, 12 hanno perso la vita durante lo svolgimento della loro attività lavorativa, mentre 6 in itinere, sollevando interrogativi urgenti sulle condizioni di sicurezza dei percorsi e degli ambienti di lavoro.
L’impatto territoriale è disomogeneo: le province di Ancona (6 decessi), Pesaro Urbino (4), Ascoli Piceno e Fermo (3 ciascuna) e Macerata (2) si attestano come le aree più colpite, suggerendo possibili correlazioni con specifici settori economici e modalità operative.

L’analisi demografica rivela un’interessante dinamica: sebbene la fascia d’età più esposta rimanga quella tra i 50 e i 59 anni, si registra un aumento significativo degli incidenti che coinvolgono lavoratori over 60 (+11,3%).

Questo dato, in linea con la tendenza all’allungamento della vita lavorativa, segnala una crescente necessità di adattare le strategie di prevenzione e di sicurezza a lavoratori con specifiche vulnerabilità legate all’età e all’esperienza accumulata.

Si rende imprescindibile l’adattamento delle postazioni di lavoro e la revisione delle pratiche lavorative, tenendo conto delle problematiche legate all’invecchiamento fisiologico.

Parallelamente, sul fronte degli infortuni non mortali, la mappa territoriale mantiene una sostanziale stabilità, con Ancona in testa (3.742 casi), seguita da Pesaro Urbino (2.650), Macerata (2.345), Ascoli Piceno (1.448) e Fermo (843).

Un’analisi più approfondita dovrebbe indagare le peculiarità dei singoli contesti lavorativi per individuare fattori di rischio specifici.
Si segnala una crescita degli infortuni che coinvolgono donne (+1,2%) e lavoratori extra UE (+7,8%), un indicatore che evidenzia una maggiore esposizione al rischio per categorie lavorative spesso caratterizzate da condizioni contrattuali precarie, barriere linguistiche e limitata conoscenza dei diritti e delle procedure di sicurezza.
Questi dati richiedono interventi mirati per favorire l’integrazione e la protezione di queste categorie.
Dal punto di vista settoriale, si osserva una diminuzione delle denunce in alcuni comparti chiave come l’industria, i servizi e l’agricoltura, ma un aumento preoccupante nel lavoro per conto dello Stato (da 1.714 a 1.777), suggerendo possibili criticità nella gestione della sicurezza e nella formazione del personale.
I settori più colpiti restano quelli delle costruzioni (+10,7%), della sanità (+22,5%), dell’industria alimentare (+15,4%), delle materie plastiche (+19,2%) e della pubblica amministrazione (+16,5%), settori caratterizzati spesso da ritmi di lavoro intensi, ambienti complessi e esposizione a rischi specifici.

Nonostante una leggera flessione delle malattie professionali (-2,6%), con un calo da 5.422 a 5.282 denunce, si registra un incremento significativo ad Ascoli Piceno (+14,7%).

Le patologie muscolo-scheletriche rimangono le più diffuse, seguite da disturbi del sistema nervoso (+3,9%) e dell’udito (+12,6%), patologie che spesso derivano da posture scorrette, movimenti ripetitivi e esposizione a rumore.
La prevenzione primaria, attraverso la corretta progettazione delle postazioni di lavoro e l’adozione di misure ergonomiche, si rivela quindi cruciale.
Come sottolinea Guido Bianchini, past president Cocopro INAIL Ascoli Piceno, “la sicurezza deve diventare un diritto esigibile”.
Non sono sufficienti le dichiarazioni di intenti: occorrono investimenti concreti, controlli rigorosi e programmi di formazione continua.

Ogni incidente sul lavoro, ogni perdita di una vita, rappresenta una sconfitta collettiva e un monito a rafforzare la cultura della sicurezza, un impegno quotidiano che coinvolge tutti gli attori della società marchigiana.
È necessario un cambio di paradigma che metta la sicurezza al centro di ogni decisione e azione.

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