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Matteo Costanzo vince il Premio Pannaggi: arte digitale a Macerata.

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Matteo Costanzo, artista romano nato nel 1985, è il vincitore del Premio Pannaggi/Nuova Generazione 2025, un riconoscimento di prestigio destinato a giovani talenti artistici marchigiani under 40.

La sua mostra personale, intitolata “Ctrl+z”, occuperà i Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi a Macerata dal 28 novembre al 29 marzo, un’occasione per riflettere sull’era digitale e la sua influenza sulla percezione della realtà.
Il Premio Pannaggi, giunto alla sua ottava edizione, si distingue per la sua capacità di individuare voci artistiche innovative, capaci di interpretare il presente con sguardo critico e originale.
La scelta di Costanzo sottolinea l’abilità dell’artista nel creare un ponte inaspettato tra la conservazione del patrimonio culturale e la natura effimera delle informazioni che ci sommergono quotidianamente.

Le sue opere, descritte come “architetture polimorfe” e “rovine post-mediali”, evocano la precarietà e la malleabilità dei dati digitali, costantemente modificabili e cancellabili, un concetto espresso potentemente nel titolo che richiama il comando “annulla” dei sistemi informatici.

La curatrice Paola Ballesi ha concepito una mostra eterogenea, che include collage di grande impatto, sticker-painting vibranti, video sperimentali e installazioni volumetriche realizzate con materiali di recupero, come polistirene estruso, plastica liquida e vernice acrilica.

Questi elementi, apparentemente incongrui, si combinano per formare un linguaggio artistico complesso e stratificato.

Costanzo non si limita a rappresentare il mondo digitale, ma lo decostruisce, ne rivela le contraddizioni e le sue implicazioni esistenziali.

Attraverso un accurato processo di rielaborazione, l’artista trasforma i detriti visivi della comunicazione globale – frammenti di immagini, slogan pubblicitari, pixel distorti, codici binari – in un commento pungente sulla condizione umana nell’era dell’iperconnessione.
L’opera di Costanzo si interroga sulla difficoltà sempre maggiore di distinguere la verità dalla sua simulazione, la realtà dalla sua rappresentazione mediata.

L’esposizione, con un’audace operazione di dialogo, creerà un contrasto significativo con la collezione storica di Palazzo Buonaccorsi, mettendo a confronto la monumentalità e la stabilità delle tele del passato con la frammentazione e la fluidità della percezione contemporanea.
A corredo dell’esposizione è stato realizzato un catalogo bilingue, edito da Vydia, arricchito da saggi critici di Paola Ballesi e un’intervista a Maria Letizia Paiato, oltre a un documentario che offre uno sguardo privilegiato sul processo creativo dell’artista nel suo laboratorio.

Il progetto, sostenuto da Simonelli Group, gode del prezioso contributo di Centro Studi Pannaggi, Accademia dei Catenati, Mugellini Festival e di un ampio network di istituzioni culturali marchigiane, testimoniando l’importanza della collaborazione e del sostegno reciproco per la crescita e la diffusione dell’arte contemporanea.

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