sabato 18 Ottobre 2025
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Mercati in calo: timori globali e fragilità bancaria

Le performance dei mercati finanziari globali riflettono un quadro di incertezza e cautela, con ripercussioni significative sui listini azionari europei e asiatici.
La recente fragilità del sistema bancario regionale statunitense, in particolare, ha generato timori di un più ampio contagio nel settore del credito al consumo, alimentando un clima di avversione al rischio tra gli investitori.

A questo si aggiunge la riemersione di tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, un fattore storico di volatilità che torna a pesare sulle prospettive economiche globali.
I mercati azionari asiatici hanno subito i primi colpi, preludio a una giornata negativa per l’Europa.
I principali listini del Vecchio Continente hanno visto cali considerevoli: Milano e Francoforte, in particolare, hanno registrato perdite superiori al 2%, mentre Londra e Amsterdam si sono contratte di circa l’1,5%.

Anche Parigi e Madrid hanno subito un decremento di circa l’1%, segnalando una diffusa sensazione di pessimismo.
Il differenziale tra i BTP italiani e i Bund tedeschi, parametro cruciale per la salute finanziaria dell’Italia, si è mantenuto stabile intorno agli 81 punti base, suggerendo una relativa stabilità nel mercato del debito sovrano.

L’euro, in contrasto con la debolezza dei mercati azionari, ha mostrato una lieve ripresa, apprezzandosi dello 0,1% contro il dollaro, attestandosi a quota 1,17.
Tale performance potrebbe essere attribuita a un tentativo di stabilizzazione valutaria in risposta alla turbolenza sui mercati azionari.
L’oro, tradizionalmente considerato un bene rifugio in periodi di incertezza economica, continua a dettare legge, raggiungendo livelli storici.
I future a scadenza dicembre si sono avvicinati ai 4.400 dollari l’oncia, testimonianza della crescente domanda da parte degli investitori alla ricerca di protezione contro l’inflazione e la volatilità dei mercati.
Il settore energetico, pur mostrando una certa resilienza, non è immune alle preoccupazioni generali.

Il petrolio tenta di sostenere la soglia dei 60 dollari al barile, mentre il gas naturale registra un leggero calo a 32 euro al Megawattora, riflettendo potenzialmente una diminuzione della domanda industriale in un contesto di rallentamento economico.

A Piazza Affari, le performance dei titoli italiani sono state contrastanti.

Leonardo, da tempo caratterizzata da elevata volatilità, ha subito un significativo ribasso del 3,3%.
Tuttavia, il peso maggiore grava sul settore bancario, con Azimut, Mediolanum e Bper che hanno registrato perdite di tre punti percentuali.

Le istituzioni finanziarie, particolarmente sensibili alle condizioni economiche e alla fiducia degli investitori, risentono in modo significativo del clima di incertezza.

MPS ha ceduto il 2,7%, Unicredit il 2,6% e Intesa due punti percentuali, evidenziando la fragilità percepita del sistema bancario italiano.

Diasorin, nel paniere a elevata capitalizzazione, tenta di mantenere la parità, offrendo un fragile segnale di resistenza.

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