Ministeri su Facebook: analisi rivela priorità e silenzio su Meloni

L’analisi dei flussi comunicativi istituzionali, condotta da Instant Analytics, un progetto innovativo dell’Università del Molise che integra competenze multidisciplinari (ricerca, economia, informatica e comunicazione), rivela dinamiche interessanti sull’utilizzo di Facebook da parte dei ministeri italiani.

La ricerca, che impiega metodologie digitali per monitorare in tempo reale fenomeni socioeconomici, ha esaminato le parole più frequenti nei post ufficiali delle pagine Facebook dei ministeri, dal primo dell’anno ad oggi, offrendo uno spaccato originale dell’attenzione mediatica e delle priorità comunicative del Governo Meloni.
I risultati evidenziano una concentrazione significativa dell’attenzione comunicativa attorno a figure chiave del governo.

Guido Crosetto (Difesa), Carlo Nordio (Giustizia), Adolfo Urso (Imprese) e Roberto Calderoli (Affari regionali) emergono come i ministri più citati, dominando rispettivamente con 1362, 672, 369 e 48 menzioni.

Questa prevalenza suggerisce una focalizzazione del dibattito pubblico su temi specifici legati a questi dicasteri, come la sicurezza nazionale (Crosetto), la riforma giudiziaria (Nordio), il sostegno alle imprese (Urso) e l’autonomia regionale (Calderoli).
Sebbene i nomi dei ministri compaiano frequentemente anche nelle top ten di altri ministeri, un numero considerevole (nove) mostra una relativa assenza di questa centralità nelle comunicazioni ufficiali, indicando forse una maggiore attenzione a temi più ampi e generali, o una strategia comunicativa differente.

Sorprendentemente, la presenza del nome della Premier Giorgia Meloni risulta marginale, limitata a una singola occorrenza nella classifica del Ministero della Protezione Civile.

Questa apparente sottovalutazione della figura del Presidente del Consiglio, contrasta con l’importanza centrale che ricopre, sollevando interrogativi sull’equilibrio tra la comunicazione centralizzata e quella delegata ai singoli ministri.
L’analisi rivela anche peculiarità linguistiche interessanti.
La parola “italiano” emerge come dominante nelle comunicazioni del Ministero degli Esteri e del Ministero dell’Agricoltura, probabilmente riflettendo priorità legate alla promozione della lingua e della cultura italiana all’estero e alla valorizzazione del settore agricolo nazionale.

Al Ministero dell’Economia, invece, il termine più utilizzato è “sapere”, suggerendo una focalizzazione sulla conoscenza, la trasparenza e la comprensione dei processi economici.

Secondo il professor Giuliano Resce, responsabile scientifico di Instant Analytics, “la comunicazione istituzionale, potenziata dall’innovazione digitale, rappresenta una risorsa inestimabile per la comprensione della società, consentendo una misurazione oggettiva e riproducibile delle attività”.

L’evoluzione dei canali digitali offre un serbatoio di dati preziosi per estrarre nuove informazioni e sviluppare strategie comunicative più efficaci, contribuendo a un processo di digitalizzazione della pubblica amministrazione sempre più consapevole e orientato ai risultati.
L’indagine attuale rappresenta solo la prima fase di un percorso più ampio, volto a decifrare le complesse dinamiche della comunicazione istituzionale e a sfruttarne appieno il potenziale.

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