Il tessuto imprenditoriale molisano, nonostante un contesto economico nazionale complesso, dimostra una notevole capacità di resilienza e adattamento.
L’analisi Movimprese, elaborata da Unioncamere e InfoCamere, svela come il saldo tra nuove imprese e quelle cessate, nel terzo trimestre del 2025, si chiuda positivamente con un incremento di 35 attività.
Questo dato, sebbene inferiore al vivace +55 registrato nello stesso periodo del 2024, testimonia una dinamica di crescita persistente, ben al di sopra delle semplici fluttuazioni cicliche.
L’impulso principale a questa tenuta deriva da un’ondata di nuove aperture, con ben 287 iscrizioni tra luglio e settembre – il valore più alto rilevato nel periodo successivo alla pandemia.
Questo dato, pur collocando il Molise leggermente al di sotto della media nazionale (+0,29%) e delle regioni del Sud (+0,31%) in termini di tasso di crescita, evidenzia un’iniziativa imprenditoriale significativa che contrasta le tendenze negative che affliggono altre aree del Paese.
L’analisi settoriale rivela un quadro articolato.
La crescita è trainata da settori in trasformazione, come le Attività immobiliari (+8), le Altre attività di servizi (+5) e le Costruzioni (+3), che riflettono un’evoluzione dei bisogni e delle opportunità del mercato.
Al contrario, settori tradizionali come l’Agricoltura, il Commercio, l’alloggio e le manifatture faticano a trovare slancio, segnalando la necessità di interventi mirati per favorirne la riqualificazione e l’innovazione.
Un elemento cruciale per comprendere la dinamica imprenditoriale molisana è il ruolo delle società di capitali, che si confermano il motore principale della crescita, incrementando di 64 unità e registrando un tasso di crescita del +0,73%.
Questo dato suggerisce un processo di consolidamento strutturale del tessuto imprenditoriale, con una crescente propensione a forme giuridiche che facilitano l’accesso a finanziamenti e la crescita dimensionale.
Nonostante la prevalenza delle società di capitali, le imprese individuali rimangono la forma giuridica più diffusa, con 172 nuove iscrizioni.
Tuttavia, il saldo negativo di -24 unità e un tasso di -0,12% sottolineano le difficoltà incontrate da questa tipologia di impresa, spesso caratterizzata da risorse limitate e minore capacità di innovazione.
La flessione delle società di persone (-7 unità e -0,22%) evidenzia, infine, un trend di contrazione che richiede un’analisi approfondita delle cause sottostanti.
Un segnale particolarmente incoraggiante emerge dal settore artigiano, che chiude il trimestre con un saldo positivo di 17 imprese in più e un tasso di crescita dello 0,28%, superiore alla media nazionale (+0,15%) e in miglioramento rispetto al 2024.
Questa performance indica la capacità del settore artigiano di adattarsi ai nuovi scenari di mercato, valorizzando la tradizione e l’innovazione.
In sintesi, il Molise dimostra di possedere un tessuto imprenditoriale capace di affrontare le sfide del presente, ma necessita di politiche di supporto mirate a favorire la crescita di tutte le forme giuridiche e a stimolare l’innovazione nei settori tradizionali.








