Il caso che vede coinvolto Marco Castoldi, noto al grande pubblico come Morgan, e la cantante Angelica Schiatti si è sospeso in una fase cruciale, sollevando un dibattito di notevole rilevanza giuridica e mediatico.
Il processo, in corso presso il Tribunale di Lecco per accuse di stalking e diffamazione, è stato interrotto dall’accoglimento di un’eccezione di legittimità costituzionale presentata dai legali dell’artista, gli avvocati Leonardo Cammarata e Rossella Gallo.
La questione giuridica centrale riguarda l’articolo 162-ter del codice penale, una disposizione che, in materia di stalking, impedisce l’estinzione del reato attraverso condotte riparatorie, anche quando il reato non sia classificato come “grave”.
Gli avvocati di Morgan sostengono che questa formulazione contrasta con principi costituzionali inerenti alla proporzionalità della pena e alla possibilità di redenzione.
L’invio degli atti alla Corte Costituzionale segna un momento di riflessione approfondita sull’interpretazione e l’applicazione di questa normativa specifica, con implicazioni potenziali per l’intero sistema di giustizia penale, in particolare per reati come lo stalking.Il rifiuto di Angelica Schiatti di revocare la querela, nonostante una significativa offerta risarcitoria di 100.000 euro, presentata tramite assegno circolare durante l’udienza precedente, aggiunge un ulteriore livello di complessità al quadro.
L’offerta rappresenta un incremento notevole rispetto ai 15.000 euro inizialmente proposti, e si allinea con una precedente ordinanza del giudice, che aveva stabilito la congruenza di un risarcimento non inferiore a tale somma, unitamente alla rimozione dei contenuti incriminatori dai canali social.
La discrepanza tra l’offerta e la richiesta di Schiatti, pari a 150.000 euro, evidenzia una divergenza di prospettive sulla gravità del danno subito.
Il caso Castoldi-Schiatti non è solo una vicenda personale, ma riflette una crescente sensibilità verso le dinamiche di potere nelle relazioni e le conseguenze legali dei comportamenti persecutori.
L’intervento della Corte Costituzionale potrebbe portare a una revisione dell’articolo 162-ter, potenzialmente introducendo maggiore flessibilità nella possibilità di estinzione del reato in determinate circostanze, bilanciando la tutela della vittima con la possibilità di un percorso di riabilitazione per l’autore del reato.
L’attesa della pronuncia della Consulta si configura quindi come un momento decisivo, non solo per la risoluzione del caso specifico, ma anche per il futuro della giustizia penale italiana in materia di stalking e relazioni sentimentali conflittuali.
La decisione, di fatto, potrebbe ridefinire i confini tra la necessità di punire e la possibilità di offrire una via di redenzione, introducendo elementi di ponderazione e valutazione più sofisticati nella determinazione della risposta sanzionatoria.







