Nel cuore del quartiere Gratosoglio, a Milano, un luogo segnato dal dolore e dalla perdita – a breve distanza dal tragico evento che vide la giovane Cecilia De Astis spegnersi sotto le ruote di un’auto rubata – si leva oggi il suono vibrante della Filarmonica della Scala.
Non si tratta di un semplice concerto, ma di un progetto educativo e sociale, un’iniziativa che intende portare la bellezza e la potenza della musica classica in un contesto urbano spesso marginalizzato, un tessuto sociale complesso fatto di case popolari e comunità rom.
Da tre anni, la prestigiosa Filarmonica, affiancando le tradizionali prove aperte a Palazzo Reale, ha implementato i “giri di prova”, un’innovativa formula di lezioni-concerto itineranti.
Piccole formazioni, composte da cinque o sei musicisti, si spostano direttamente presso centri sociali, associazioni e spazi comunitari, portando la musica dove, normalmente, non risuona.
Oggi, la destinazione è Zero5, un laboratorio di utopie metropolitane e cooperativa impegnata nella gestione di centri educativi pomeridiani per i ragazzi del quartiere.
“Portiamo il nostro messaggio musicale in territori che ne sono spesso esclusi,” spiega Marcello Sirotti, contrabbassista in pensione e anima dei giri di prova.
L’iniziativa non si limita all’esecuzione musicale; Sirotti e i suoi colleghi coinvolgono attivamente il pubblico, decostruendo la musica attraverso spiegazioni chiare, supporti visivi e un linguaggio accessibile, smontando l’immagine di una musica classica percepita come rigida e distante.
“Ho assistito a scene indimenticabili,” confida Sirotti, evocando la fragilità e la fame di bellezza di bambini affidatari.
La presenza della Filarmonica rappresenta un faro di speranza per la comunità del Gratosoglio.
La musica è percepita come uno strumento potente per la prevenzione del disagio giovanile, un antidoto contro la criminalità, le baby gang e l’uso di sostanze.
L’oratorio locale offre un corso di musica gratuito e a numero chiuso, mentre l’associazione Akanà si dedica all’insegnamento di strumenti musicali ai bambini e ai ragazzi che vivono nei campi nomadi, con il supporto di musicisti della Sinfonica di Milano e della Scala.
Tra questi, il contrabbassista Omar Lonati, oggi presente al Gratosoglio per l’esecuzione di un programma appositamente studiato: la Serenata per archi di Tchaikovsky e quella di Elgar, preludio al concerto domenicale alla Scala, diretto dal maestro Myung-Whun Chung, che vedrà in programma il secondo concerto per pianoforte e orchestra di Rachmaninoff e la sesta sinfonia di Tchaikovsky.
Questo impegno straordinario dei musicisti, il loro fervore nella preparazione di questi concertini “in itinere”, permette di creare performance artisticamente di alto livello, anche in contesti inusuali.
C’è la speranza, condivisa da Sirotti, che questo contatto possa suscitare curiosità e aprire nuove porte, dimostrando che la bellezza e la potenza della musica classica sono accessibili a tutti, capaci di illuminare anche le zone più oscure della città.
L’iniziativa testimonia una profonda sensibilità sociale e una volontà di abbattere le barriere culturali, offrendo ai giovani del Gratosoglio un’opportunità unica di crescita e di scoperta.