La nuova mensa di San Benigno: tra opportunità di sviluppo e interrogativi sul territorioL’ambizioso progetto di realizzazione della nuova mensa scolastica dell’IC San Benigno si pone come una sfida significativa per la comunità locale, un’opera infrastrutturale di rilevanza strategica sostenuta da finanziamenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
L’iniziativa, stimata in oltre due milioni di euro, mira a fornire un servizio essenziale per la popolazione studentesca e a rappresentare un motore di sviluppo per l’intera area territoriale.
Tuttavia, l’entusiasmo iniziale si è confrontato con una crescente ondata di critiche e perplessità, sollevando interrogativi cruciali sull’impatto dell’opera sul tessuto urbano e sulla qualità della vita scolastica.
Il cuore del dibattito ruota attorno a due aspetti principali: l’estetica dell’edificio e la sua incidenza sulla disponibilità di spazi esterni dedicati al gioco e all’attività fisica degli studenti.
Alcuni residenti hanno espresso riserve sull’impatto visivo della struttura, auspicando un design più integrato con il contesto paesaggistico, magari attraverso l’utilizzo di materiali naturali come il legno, in linea con la tradizione costruttiva locale e con una sensibilità estetica più attenta all’armonia con l’ambiente circostante.
Più consistenti sono le preoccupazioni relative alla riduzione degli spazi a disposizione dei bambini e dei ragazzi.
La collocazione della nuova mensa, situata nel cortile condiviso dalla scuola primaria e dalle medie, solleva dubbi sulla diminuzione delle aree dedicate al gioco libero e all’attività motoria, elementi fondamentali per lo sviluppo fisico e sociale degli studenti.
La densità abitativa crescente nel quartiere e la conseguente limitazione delle opportunità di svago all’aperto amplificano ulteriormente queste criticità, rendendo ancora più rilevante la necessità di garantire spazi adeguati per il benessere degli studenti.
Il Sindaco Alberto Graffino ha risposto alle contestazioni, sottolineando le stringenti tempistiche imposte dal PNRR, che hanno condizionato la scelta del prefabbricato in acciaio rispetto a un progetto iniziale in cemento armato.
Ha inoltre ricordato gli interventi di riqualificazione dell’area verde retrostante la scuola media, estesa per circa 1500 metri quadrati, che, a suo dire, compensano parzialmente la riduzione degli spazi di gioco.
Tuttavia, il dibattito aperto evidenzia una più ampia riflessione sulla necessità di un approccio integrato nella pianificazione urbana, che tenga conto non solo delle esigenze infrastrutturali, ma anche delle implicazioni sociali, ambientali ed estetiche delle opere pubbliche.
La sfida per l’amministrazione comunale è quella di bilanciare le opportunità di sviluppo offerte dai finanziamenti del PNRR con la salvaguardia della qualità della vita scolastica e del patrimonio paesaggistico locale, promuovendo un dialogo costruttivo con la comunità e coinvolgendo attivamente i cittadini nelle scelte che riguardano il futuro del territorio.
L’occasione potrebbe essere quella di ripensare l’intero spazio scolastico, non solo come luogo di apprendimento, ma come vero e proprio fulcro di socializzazione e crescita per l’intera comunità.








