venerdì 19 Settembre 2025
19.9 C
Piemonte

Proteste in Piemonte: Cgil chiama a mobilitazione unitaria

Venerdì 19 settembre, il tessuto lavorativo del Piemonte e dell’Italia intera si presenterà profondamente segnato da una giornata di mobilitazione unitaria, indetta dalla Cgil.

Non si tratta di una semplice interruzione del lavoro, bensì di un’espressione collettiva di preoccupazione e rivendicazione, che coinvolge una pluralità di settori e categorie professionali, testimoniando la crescente pressione esercitata dalle dinamiche socio-economiche sul mondo del lavoro.
La protesta, che si configura come un atto di resilienza e di difesa dei diritti acquisiti, vedrà l’adesione di lavoratori metalmeccanici, costruttori edili, operatori chimici, addetti ai trasporti, commercianti, giornalisti e comunicatori.

Le interruzioni saranno calibrate in base al settore, con durate variabili – da 4 ore per alcuni comparti, alla metà del turno per l’agroindustria, fino a 2 ore per i bancari.
Il settore dell’istruzione e del pubblico impiego, pur non fermando completamente l’attività, si farà portavoce del proprio dissenso attraverso assemblee sindacali nei luoghi di lavoro, simboleggiando il lutto e la profonda crisi che affligge il sistema.

Il Piemonte, regione cruciale per l’economia nazionale, sarà al centro di questa ondata di protesta.

Sedi industriali di primaria importanza come Stellantis, Marelli, Avio e Lagostina si fermeranno, così come cantieri edili di rilievo, tra cui Fassa Bortolo, Durbiano e Heidelberg.

Anche il mondo della cultura e dello spettacolo, incarnato da istituzioni come il Teatro Regio di Torino, si unirà al coro di voci che chiedono un cambiamento.

Particolarmente significativa è la mobilitazione nel settore dei trasporti, che coinvolgerà merci, logistica, parcheggi, autostrade e porti, elementi vitali per la catena di approvvigionamento nazionale.
La giornata di protesta sarà scandita da una fitta rete di manifestazioni e presidi in tutte le province piemontesi.

Asti aprirà la giornata con un sit-in di fronte alla Prefettura, mentre Torino, il cuore pulsante della regione, vedrà un corteo in piazza San Carlo.
Biella, Alessandria, Cuneo, Novara, Omegna e il Vercellese saranno anch’essi teatro di iniziative di protesta, con appuntamenti programmati in piazze e luoghi simbolici.

La simultaneità di eventi a Vercelli e Borgosesia riflette l’ampiezza e la determinazione del movimento.

Al di là della mera interruzione del lavoro, questa mobilitazione rappresenta un monito, un tentativo di riaccendere il dibattito sulle condizioni di lavoro, sulla distribuzione della ricchezza, sulla necessità di politiche che proteggano i lavoratori e favoriscano una crescita economica sostenibile e inclusiva.
Si tratta di un grido che chiede di essere ascoltato, un appello a un futuro del lavoro più equo e dignitoso.

- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -