Angelica Schiatti, la cantautrice al centro di una vicenda giudiziaria complessa e dolorosa, ha ricevuto l’importo di 100.000 euro come risarcimento proposto da Marco Castoldi, noto artisticamente come Morgan. La somma, formalizzata tramite assegno circolare presentato in udienza, segna un punto di svolta in un processo che l’ha visto contrapporsi all’artista, accusato di stalking e diffamazione.
L’udienza, svoltasi presso il Tribunale di Lecco, è stata caratterizzata da un’atmosfera tesa, culminata con una decisione cruciale: la trasmissione degli atti alla Consulta.
Questa scelta deriva dalla fondatezza dell’eccezione di legittimità costituzionale sollevata dalla difesa di Morgan, un’obiezione che mette in discussione la compatibilità di alcune norme procedurali con i principi fondamentali garantiti dalla Costituzione italiana.
La proposta risarcitoria, significativamente incrementata rispetto ai 15.000 euro inizialmente offerti, riflette un tentativo da parte della difesa di Morgan di trovare una soluzione bonaria alla controversia.
L’aumento considerevole dell’importo, unitamente alla presentazione di un assegno circolare in aula, denota una volontà di attenuare le accuse e di mitigare le ripercussioni legali per il noto cantautore.
La decisione di Angelica Schiatti di non revocare la querela, pur incassando il risarcimento, suggerisce una posizione complessa e articolata.
L’accettazione del risarcimento non implica necessariamente una rinuncia alla ricerca della verità e alla giustizia per il danno subito, ma piuttosto una possibile valutazione della situazione alla luce di diversi fattori, inclusi gli aspetti legali, emotivi e reputazionali.
La questione della legittimità costituzionale sollevata dalla difesa di Morgan introduce un elemento di incertezza e di riflessione più ampia.
Il Tribunale, con la trasmissione degli atti alla Consulta, si apre a un’analisi approfondita delle norme processuali applicate, valutandone la conformità ai principi costituzionali di difesa, equità e giusto processo.
L’esito di questa valutazione potrebbe avere implicazioni significative non solo per la vicenda specifica, ma anche per l’interpretazione e l’applicazione del diritto penale in casi simili.
La vicenda, dunque, si configura come un caso emblematico che tocca temi sensibili come la tutela della privacy, il diritto alla reputazione e il corretto funzionamento del sistema giudiziario.




