Un episodio di sfruttto illegale e prelievo non autorizzato di risorse forestali ha scosso il Parco Regionale delle Serre, mettendo in luce una grave compromissione del patrimonio arboreo e un’apparente disinvoltura nella violazione delle normative ambientali.
L’attività investigativa condotta dal Nucleo Forestale dei Carabinieri di Serra San Bruno ha portato all’identificazione e alla denuncia di un imprenditore forestale locale, sospettato di aver orchestrato un’operazione volta a sottrarre piante di pregio al demanio regionale.
Il presunto schema criminale si è manifestato attraverso una manipolazione delle procedure di taglio, un sistema volto a eludere i controlli e a massimizzare il profitto a spese della tutela ambientale.
In particolare, l’indagato è accusato di aver alterato la “martellata”, il contrassegno ufficiale che identifica gli alberi autorizzati al taglio, sostituendo gli esemplari regolamentari con piante di diametro maggiore, significativamente più redditizie una volta abbattute e commercializzate.
Questa pratica fraudolenta, volta a mascherare l’effettivo volume del prelievo, è stata poi accompagnata dall’abbattimento di un numero considerevole di piante non autorizzate, la cui presenza è stata celata attraverso l’occultamento delle ceppaie, tentativo di cancellare le tracce dell’attività illecita.
L’accertamento dei militari ha quantificato il danno in 96 esemplari arborei, di cui una prevalenza di *Pseudotsuga menziesii* (douglasia), specie introdotta in Italia con notevole investimento e con caratteristiche di rapida crescita e significativa valenza economica, e di *Abies alba* (abete bianco), elemento fondamentale per la struttura ecologica e la biodiversità dell’ecosistema appenninico.
Il valore stimato del legname sottratto ammonta a circa 25.000 euro, una cifra che non rende giustizia al vero costo ambientale e alla perdita di funzionalità che l’area protetta subisce con la scomparsa di questi alberi.
Le accuse mosse all’imprenditore forestale sono di gravità notevole e comprendono furto aggravato, danneggiamento aggravato del territorio, deturpazione di bellezze naturali e, soprattutto, violazione del vincolo paesaggistico che tutela il Parco delle Serre e delle normative che disciplinano le aree protette.
La violazione di questi vincoli rappresenta una minaccia alla conservazione del patrimonio naturale e alla salvaguardia degli equilibri ecologici, e risponde a un modello di gestione delle risorse forestali che privilegia il profitto a breve termine rispetto alla sostenibilità a lungo termine.
A completamento delle indagini, è stata irrogata una sanzione amministrativa pecuniaria di 15.300 euro per violazioni specifiche in materia di polizia forestale, un ulteriore segnale della gravità delle infrazioni commesse.
L’episodio solleva interrogativi cruciali sull’efficacia dei controlli, sulla necessità di rafforzare la prevenzione e sulla sensibilizzazione verso la responsabilità ambientale, elementi imprescindibili per la tutela del territorio e la salvaguardia del Parco delle Serre.






