L’infortunio di Lukasz Skorupski rappresenta un duro colpo per il Bologna, costringendo il portiere polacco a un periodo di stop di circa sei settimane.
L’esordio contro il Napoli, interrotto bruscamente dopo appena quattro minuti a causa di un risentimento muscolare alla parte posteriore della coscia destra, ha rivelato una lesione di grado medio-alto ai flessori della coscia, come confermato dagli accertamenti diagnostici del club.
La prognosi, stimata in circa 45 giorni, implica un’assenza significativa dal campo, con un rientro previsto, realisticamente, intorno al 28 dicembre, in occasione della partita casalinga contro il Sassuolo.
Questo lasso di tempo compromette pesantemente la partecipazione di Skorupski a una serie di incontri cruciali per il percorso del Bologna sia in campionato che nelle competizioni europee.
L’impatto dell’assenza del portiere polacco si estende a diverse partite chiave.
Skorupski dovrà rinunciare alle sfide contro l’Udinese, un impegno fondamentale per la classifica; alle gare di Europa League contro il Salisburgo, un avversario di blasone; e al match di Coppa Italia contro il Parma, una potenziale trappola.
Le partite successive, contro la Lazio e il Celta Vigo (in Europa League), e soprattutto il big match contro la Juventus, vedranno il Bologna affrontare queste prove senza il suo portiere titolare.
Infine, la partecipazione alla Supercoppa Italiana, che si svolgerà a Riad, è anch’essa a rischio.
L’infortunio di Skorupski non è soltanto una perdita tecnica, ma anche un fattore che inciderà sulla dinamica della squadra e sulla gestione tattica del mister.
La necessità di affidare la porta a un altro portiere, con il conseguente impatto sulla continuità difensiva e sulla sicurezza del retropasso, pone nuove sfide allo staff tecnico.
La situazione evidenzia, inoltre, la delicatezza della gestione degli infortuni nel calcio moderno, dove il tempo di recupero, seppur stimato, è soggetto a variabili individuali e a fattori esterni, rendendo incerto il ritorno in campo del giocatore.
La sua assenza rappresenta una prova di resilienza per il Bologna, che dovrà fare affidamento sulla solidità del gruppo e sulla capacità di adattamento per superare questo momento delicato.







