La Marcia Perugia-Assisi della Pace e della Fraternità, evento simbolo di impegno civile e dialogo interculturale, vedrà quest’anno la partecipazione di Slow Food Italia, con una delegazione composta da circa cinquanta membri, guidata dai vicepresidenti Francesco Sottile e Federico Varazi, e dalla direttrice generale Serena Milano.
La presenza di Slow Food si materializzerà attraverso uno striscione che esprime con forza il principio fondamentale del “Diritto al cibo per tutte e tutti”, un diritto inalienabile che trascende ogni confine politico o economico.
L’adesione a questo corteo non è un mero atto di presenza, ma un’affermazione di valori profondamente radicati nell’identità di Slow Food.
La riflessione di Serena Milano, direttrice generale, dipinge un quadro allarmante: i conflitti armati, una costante tragica della storia umana, sono intrinsecamente legati alla competizione per risorse vitali.
L’inarrestabile avanzata di un’economia globale focalizzata sul profitto e sull’incremento del consumo ha generato un impatto devastante sull’ambiente e sulle società, alimentando disuguaglianze, sfruttamento del lavoro e, in ultima analisi, violenza.
La deforestazione su larga scala, l’inquinamento degli oceani, la soppressione delle voci critiche e il tentativo, a volte spietato, di cancellare intere popolazioni dalla faccia della terra, sono tutte manifestazioni di un sistema che antepone il guadagno immediato al benessere collettivo e alla sostenibilità del pianeta.
Federico Varazi, vicepresidente di Slow Food Italia, sottolinea come la partecipazione alla Marcia della Pace sia un’espressione naturale di un impegno volto a promuovere la giustizia sociale e a garantire il diritto fondamentale all’alimentazione.
La realtà contemporanea è segnata da un circolo vizioso di fame e conflitti: la carenza di cibo esacerba le tensioni sociali e politiche, mentre la guerra distrugge le infrastrutture agricole, interrompe le catene di approvvigionamento e condanna intere popolazioni alla fame.
Questo fenomeno amplifica le disuguaglianze, spinge le persone a migrare in cerca di sicurezza e opportunità e rende ancora più difficile la costruzione di un futuro pacifico e prospero.
Francesco Sottile, membro del consiglio direttivo di Slow Food Italia, che interverrà all’Assemblea dell’ONU dei Popoli il giorno successivo, pone l’accento sulla necessità di un approccio sistemico per affrontare le cause profonde della fame e dei conflitti.
È imperativo ripensare i modelli di produzione e consumo, promuovere l’agricoltura sostenibile e la biodiversità alimentare, rafforzare i sistemi di protezione sociale e garantire l’accesso a un’istruzione di qualità per tutti.
Solo attraverso un impegno globale e coordinato sarà possibile spezzare il ciclo di violenza e carestia che affligge il nostro mondo, garantendo a ogni essere umano il diritto fondamentale a una vita dignitosa e alimentata da cibo sano e accessibile.
La marcia rappresenta un monito e una chiamata all’azione, un invito a costruire un futuro in cui la pace e la giustizia siano la base di una società equa e sostenibile.