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martedì 21 Ottobre 2025

Soncin, nuovo quadro inquietante: testimonianze svelano violenza seriale

La ricostruzione del quadro emergente dall’inchiesta sul femminicidio di Pamela Genini assume contorni sempre più inquietanti, con una nuova testimonianza che contribuisce ad alimentare il profilo di un aggressore seriale, Gianluca Soncin, già delineato dalle dichiarazioni precedenti.

L’ex compagna di Soncin, attualmente detenuta in custodia cautelare, ha fornito una deposizione cruciale davanti agli inquirenti milanesi, confermando a verbale la preminenza della dinamica della violenza e del controllo psicologico esercitato dal 52enne.
Questa testimonianza si aggiunge a quella di un ex fidanzato della vittima, Andrea, e di due amiche strette, Nicole ed Elisa, i cui racconti avevano già iniziato a tracciare un ritratto complesso e disturbante del comportamento di Soncin.La deposizione dell’ex compagna, particolarmente rilevante, ha portato alla luce un episodio storico di maltrattamenti denunciati nel 2011.
La denuncia, pur presentata formalmente, non si è tradotta in un processo vero e proprio, un fatto che solleva interrogativi sulla gestione delle procedure legali e sulla protezione delle vittime di violenza.
Secondo quanto riferito dalla testimone, la “ricomposizione” tra i due, termine che cela probabilmente una complessa rete di manipolazioni e dinamiche di potere, ha archiviato la questione giudiziaria.

Questa “ricomposizione”, però, non ha segnato la fine della relazione emotiva, ma piuttosto una fase di latenza, un periodo in cui la violenza si è probabilmente manifestata in forme più subdole e psicologiche.

Il distacco definitivo, datato 2020, sembra aver rappresentato una rottura più netta, sebbene non abbia cancellato il retaggio di abusi subiti.

L’indagine, condotta dalla Polizia e coordinata dalla dottoressa Letizia Mannella, sostituto procuratore, e dalla collega Alessia Menegazzo, si concentra ora sull’analisi approfondita delle relazioni sociali di Soncin, tentando di ricostruire la sua storia relazionale e identificare eventuali pattern di comportamento violento che abbiano caratterizzato i suoi rapporti con le donne.
La prossima fase delle indagini prevede l’audizione di ulteriori testimoni, volti a fornire elementi concreti che possano corroborare le testimonianze già acquisite e a far luce sulle motivazioni che hanno portato al tragico epilogo.
L’obiettivo primario è quello di comprendere appieno la natura del legame tra Soncin e Genini, individuando i segnali di pericolo che, forse, non sono stati riconosciuti o che sono stati ignorati, e di ricostruire il percorso che ha portato al femminicidio, al fine di assicurare alla giustizia il responsabile e di prevenire future tragedie.

La vicenda solleva inoltre importanti riflessioni sull’efficacia dei sistemi di protezione delle donne vittime di violenza e sulla necessità di un approccio multidisciplinare che coinvolga operatori sociali, psicologi e avvocati specializzati.

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