Nel cuore di Tortona, Alessandria, la solennità del patrono d’Italia, San Francesco d’Assisi, si è fusa con un’esplosione di creatività infantile e un profondo messaggio di dialogo interreligioso.
L’evento, concepito per onorare l’esempio di Francesco e promuovere lo spirito del volontariato, ha visto protagonisti i bambini, impegnati nella realizzazione di un mosaico unico: una ricostruzione tangibile del *Cantico delle Creature*, un’ode alla bellezza e alla fragilità del mondo che incarna la spiritualità francescana.
Ogni bambino, depositario di un frammento di questa eredità spirituale, ha ricevuto un cartoncino guida, una sorta di schema per incastrare le tesserine colorate distribuite tra gli stand allestiti.
Il gesto, apparentemente semplice, si è rivelato un’esperienza formativa: un percorso di scoperta e di collaborazione che ha trasformato i bambini in attivi co-creatori di un’opera d’arte collettiva, simbolo della comunità.
Al completamento, un piccolo omaggio ha coronato l’impegno di ciascuno, un segno tangibile di partecipazione e di valore.
L’iniziativa non si è limitata a un’attività ludico-didattica.
La giornata ha rappresentato un’occasione significativa per un incontro interreligioso, un dialogo costruttivo che ha visto la partecipazione di figure religiose di diversa confessione: Sua Eccellenza il vescovo Guido Marini, custode della tradizione cattolica; padre Katalin Aftodor, guida spirituale della comunità romena, portatore di una prospettiva ortodossa; e il pastore Gabriele Guidi, esponente della Chiesa Evangelica, testimone di una fede riformata.
Questo momento di incontro, più che una semplice formalità, si è configurato come un atto simbolico di apertura e di rispetto reciproco, un tentativo di trovare punti di convergenza in una società complessa e spesso frammentata.
La piantumazione di un ulivo, albero sacro alla cultura mediterranea e simbolo di pace, prosperità e longevità, ha suggellato questo impegno comune.
L’ulivo, con le sue radici profonde e la sua chioma rigogliosa, rappresenta la speranza di un futuro condiviso, un futuro in cui il dialogo interreligioso possa fiorire come un giardino curato con amore e dedizione, nutrito dalla consapevolezza che la ricerca del divino, pur seguendo percorsi differenti, conduce tutti verso un’unica, ineffabile verità.
La giornata di Tortona, dunque, non è stata solo una celebrazione di San Francesco, ma un invito a seguire il suo esempio di umiltà, di amore per la creazione e di dialogo fraterno.