L’analisi del Centro Studi di Confcommercio Milano, Lodi e Monza Brianza proietta un quadro complesso dei consumi legati alla tredicesima nel 2025, stimando un impatto economico di quasi 5,2 miliardi di euro per la Lombardia.
Pur mantenendo un andamento positivo, la crescita nominale (+1,4% al netto dell’inflazione) rappresenta un rallentamento rispetto agli anni precedenti, suggerendo una mutazione nel comportamento dei consumatori lombardi.
Questo cambiamento è multifattoriale.
Un elemento chiave è la diminuzione della propensione al risparmio, che si attesta a -0,2% rispetto al 2024.
Questa riduzione, unitamente a un incremento lieve ma significativo della povertà familiare (dal 4,2% al 4,3%), riflette una maggiore pressione finanziaria sulle famiglie, costringendole a destinate una quota crescente del reddito disponibile a spese primarie anziché a risparmi o acquisti discrezionali.
L’impatto del turismo, con una spesa stimata in 519 milioni di euro, conferma la rilevanza del settore nel trainare la domanda regionale, sebbene non sufficiente a compensare le dinamiche negative interne.
La ripartizione della spesa rivela alcune tendenze specifiche.
I beni di consumo detengono una quota rilevante, con un incremento di 140 milioni di euro (+11,3%), indicando una resilienza nella domanda di prodotti tangibili.
L’incremento, seppur contenuto, del settore della ristorazione (+1% per cene e pranzi) e dell’intrattenimento (spettacoli, concerti e sport, +3%), suggerisce un desiderio di socializzazione e svago, mitigato però dalla restrizione del budget complessivo.
Al contrario, la spesa per viaggi e vacanze mostra un calo marcato (-13%), un segnale preoccupante per il settore turistico e una possibile conseguenza della minore propensione al risparmio e della maggiore incertezza economica.
La fotografia della spesa legata alla tredicesima rivela una struttura profondamente condizionata da necessità primarie.
Circa due terzi del montepremi – pari a 3,348 miliardi di euro – vengono assorbiti da spese “incomprimibili”, comprendenti pagamenti essenziali come rate condominiali, mutui, rette scolastiche, premi assicurativi e spese mediche, e da acquisti “necessari” che spaziano dalla manutenzione della casa e dell’auto all’igiene personale e alle riparazioni.
Questa quota, assai consistente, limita sensibilmente la disponibilità per acquisti più voluttuari o esperienze di lusso.
Nonostante queste sfide, permane un cauto ottimismo per il comparto natalizio.
L’aumento reale della tredicesima, seppur modesto, alimenta la speranza di una spesa complessiva di quasi 1,4 miliardi di euro, distribuita tra prodotti, ristorazione, spettacoli e sport.
Tuttavia, l’andamento negativo del settore viaggi rimane una variabile da monitorare attentamente, indicando potenziali difficoltà per le imprese del turismo.
La rilevanza della spesa turistica, con il suo impatto di oltre 500 milioni di euro, sottolinea la necessità di politiche mirate a sostenere questo settore cruciale per l’economia lombarda.
In sintesi, la tredicesima 2025 si configura come un segnale contrastante, testimoniando sia la resilienza della domanda interna sia le crescenti difficoltà economiche che gravano sulle famiglie lombarde.




