Un anno è trascorso da quando Ramy Elgaml è scomparso, un lutto ancora vivo nella comunità milanese e nel cuore della sua famiglia, che quest’oggi commemorano l’anniversario della sua morte con una fiaccolata silenziosa.
Il padre, Yehia Elgaml, esprime una fede incondizionata nella giustizia, ma con profonda amarezza commenta l’assegnazione dell’Ambrogino d’oro al Nucleo Operativo Radiomobile dei Carabinieri di Milano, corpo coinvolto nell’inseguimento che ha tragicamente concluso la vita del figlio.
La decisione, proposta dalla vice segretaria della Lega e consigliera comunale milanese Silvia Sardone, è stata presentata come un tentativo di placare le polemiche sorte in seguito all’incidente.
Tuttavia, per la famiglia Elgaml, questo gesto appare come una riverenza prematura, una sorta di concessione che offusca la necessità di un’indagine approfondita e di una completa responsabilizzazione.
L’Ambrogino, un riconoscimento civico di prestigio, rischia di sminuire la gravità della perdita e di soffocare le domande legittime che ancora aleggiano attorno alle circostanze della morte di Ramy.
La fiaccolata, che si snoderà da piazza Ferrara, nel quartiere Corvetto dove la famiglia risiede, fino a via Ripamonti, teatro dell’incidente, non è un atto di violenza o di protesta rumorosa, ma un momento di raccoglimento e di memoria.
È un richiamo alla necessità di non dimenticare, di continuare a cercare la verità e di onorare la memoria di un giovane uomo strappato troppo presto alla vita.
Il padre, visibilmente provato, confessa il profondo vuoto lasciato da Ramy, descrivendolo come una persona straordinaria, la cui assenza pesa enormemente.
L’assegnazione dell’Ambrogino solleva interrogativi più ampi sulla natura della giustizia e sulla sua capacità di bilanciare il riconoscimento del servizio pubblico con la necessità di accertare responsabilità in casi di tragico errore.
Si pone la questione se, in situazioni come questa, sia appropriato celebrare un corpo di sicurezza coinvolto in un evento che ha causato una perdita irreparabile, o se sia più giusto attendere chiarezza e risposte concrete prima di ogni forma di onorificenza.
La fiaccolata, quindi, non è solo un ricordo personale, ma anche un simbolo di speranza in un futuro in cui la giustizia sia davvero cieca, imparziale e attenta a proteggere i diritti di ogni cittadino.









