L’Università del Molise ha recentemente guidato una complessa e innovativa missione interdisciplinare in Colombia, un’iniziativa promossa dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, in stretta sinergia con l’Instituto Colombiano de Antropología e Historia e il Grupo de Patrimonio di Bogotà.
Questo progetto, che si inserisce in un quadro di collaborazione internazionale volta alla valorizzazione del patrimonio culturale, ha visto il coinvolgimento di archeologi, antropologi e etnologi, operando in un contesto di ricerca altamente specialistico.
L’obiettivo primario della missione era l’applicazione di metodologie geofisiche avanzate per ampliare la comprensione di due siti archeologici di eccezionale importanza strategica per la ricostruzione della storia precolombiana della regione: la Ciudad Perdida (Città Perduta) e il Parque Arqueológico de Tierradentro.
La Ciudad Perdida, un complesso urbano ancora avvolto nel mistero e scarsamente esplorato, rappresenta una finestra affascinante sulle civiltà ancestrali dell’America Latina, mentre il Parque Arqueológico de Tierradentro, riconosciuto dall’UNESCO come Patrimonio Mondiale, testimonia la ricchezza e la diversità delle culture indigene.
Nonostante il loro indiscutibile valore, le conoscenze relative a entrambi i siti rimangono frammentarie e incomplete.
Il progetto dell’Università del Molise si propone di superare questa lacuna attraverso un approccio integrato che combina indagini geofisiche non invasive – come la georadar e la resistività elettrica – per mappare le strutture sepolte nel sottosuolo, con tecniche di rilievo tridimensionale ad alta precisione.
In particolare, l’impiego di laser scanner terrestri e rilievi fotogrammetrici effettuati con droni consentirà di creare modelli digitali dettagliati dei siti, fornendo informazioni preziose sulla loro morfologia e sullo stato di conservazione.
L’analisi dei dati raccolti non si limita alla semplice documentazione delle strutture esistenti.
L’obiettivo è ricostruire la vita quotidiana delle comunità che abitarono questi luoghi, comprendendo le loro pratiche sociali, economiche e religiose.
L’indagine geofisica, ad esempio, potrà rivelare la presenza di edifici, strade e sistemi di irrigazione oggi nascosti, mentre i modelli 3D permetteranno di simulare l’aspetto originario dei siti e di valutare i rischi di degrado causati da fattori ambientali o antropici.
La missione colombiana dell’Università del Molise non è soltanto un’operazione di ricerca archeologica, ma un esempio di come la scienza possa contribuire alla tutela del patrimonio culturale mondiale, promuovendo la conoscenza, la comprensione e il rispetto delle diverse culture che hanno plasmato la storia dell’umanità.
I risultati di questa ricerca, condivisi con le comunità locali e le istituzioni colombiane, contribuiranno a rafforzare il legame tra il Molise e la Colombia, consolidando un rapporto di collaborazione scientifica e culturale duraturo.






