La disputa elettorale in Valle d’Aosta si configura come un intricato nodo giuridico, con l’Alleanza Verdi e Sinistra che ha depositato un ricorso incidentale al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR), in risposta alla controricorso presentato dall’Union Valdôtaine.
Questo atto giuridico si inserisce nel contesto più ampio di un conflitto più generale, avviato dall’Alleanza Verdi e Sinistra (AVS) con un ricorso principale volto a contestare la ripartizione dei seggi nell’assemblea regionale.
La questione cruciale ruota attorno all’assegnazione del tredicesimo seggio, inizialmente attribuito ad AVS e successivamente assegnato all’unionista Cristina Machet, un cambiamento che l’AVS considera un’alterazione ingiusta del risultato elettorale.
È fondamentale comprendere che il ricorso incidentale, pur essendo autonomo dal punto di vista procedurale, è profondamente interconnesso con la questione principale sollevata da AVS.
Entrambi i ricorsi – quello principale e quello incidentale – saranno discussi congiuntamente durante l’udienza fissata per il 29 gennaio 2026, evidenziando la loro intrinseca correlazione e la necessità di un’analisi complessiva per una decisione equa e coerente.
L’intervento dell’Alleanza Verdi e Sinistra non si limita a una mera contestazione formale; riflette una più ampia preoccupazione per l’integrità del processo elettorale e la corretta applicazione delle norme che regolano la distribuzione dei seggi in assemblea.
La ripartizione dei seggi, infatti, è un elemento centrale per la rappresentanza politica e per la legittimità delle istituzioni regionali.
Una decisione errata, o percepita come tale, potrebbe avere implicazioni significative per l’equilibrio politico e per la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.
Il ricorso incidentale, quindi, rappresenta un tentativo di garantire che i criteri di assegnazione dei seggi siano applicati in modo imparziale e trasparente, nel rispetto del principio di proporzionalità e della volontà popolare espressa alle urne.
La complessità del caso sottolinea la necessità di un esame scrupoloso dei parametri utilizzati per la ripartizione, tenendo conto non solo delle disposizioni legislative, ma anche dei principi costituzionali che salvaguardano il diritto di voto e la rappresentanza politica.
Il TAR sarà chiamato a ponderare attentamente le argomentazioni di entrambe le parti, al fine di emettere una sentenza che rispetti il diritto di tutti i soggetti coinvolti e che contribuisca a ristabilire la serenità istituzionale nella regione.
La data dell’udienza, il 29 gennaio 2026, segna un momento cruciale in questo processo, in cui la giustizia amministrativa si troverà a fare luce su una questione di rilevanza politica e giuridica per la Valle d’Aosta.






