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mercoledì 12 Novembre 2025

Venezia: Le Detenute Guidano una Mostra sulla Libertà e l’Arte

A Venezia, un’inattesa sinfonia di voci e colori si dispiegherà tra le sale della Scuola Grande di San Teodoro, dal 13 al 17 novembre.
La mostra “Dipingiamo la Libertà a Venezia”, promossa dall’associazione Venezia Pesce di Pace sotto la guida di Nadia De Lazzari, non è un semplice evento artistico, ma un’esperienza immersiva che sovverte le gerarchie convenzionali, affidando il ruolo di guida a coloro che conoscono intimamente il significato di confini e di rinascita: le detenute del Carcere Femminile della Giudecca.

L’iniziativa, approvata dal Ministero della Giustizia e sostenuta da una rete di istituzioni e fondazioni – dalla Fondazione Archivio Vittorio Cini alla Bcc Veneta, passando per l’Azienda Photo Hnow How – si configura come un progetto di rigenerazione sociale ed estetica.

Nasce in concomitanza con il tricentenario della nascita di Giacomo Casanova, figura emblematica veneziana celebrata per il suo ingegno, l’abilità oratoria e, non ultimo, la sua audace capacità di evadere, metafora potente della ricerca di libertà che permea l’intero progetto.

La mostra raccoglie le opere realizzate da 38 detenute, frutto di un percorso artistico ed educativo che le ha viste protagoniste, affiancate da studenti del Liceo Artistico Marco Polo e della Scuola Media Francesco Morosini.
Più che semplici esposizioni di opere, le guide – le stesse autrici dei dipinti – offriranno interpretazioni personali, rivelando il processo creativo, le ispirazioni e le riflessioni che si celano dietro ogni pennellata.
Questo scambio di prospettive, un vero e proprio ponte tra mondi apparentemente distanti, mira a smantellare pregiudizi e a promuovere un’empatia profonda.

La scelta di coinvolgere le detenute come guide non è casuale: è un atto di riconoscimento, un invito a rivedere il concetto di libertà e di responsabilità.

Chi, confinato entro le mura di una prigione, può parlare di libertà in modo più autentico? Chi può incarnare meglio la trasformazione, la capacità di trovare bellezza e speranza anche nei luoghi più oscuri?L’iniziativa va oltre l’aspetto artistico: è un investimento nel futuro, un’opportunità di crescita personale e di reinserimento sociale.

Il gesto concreto offerto dagli esercizi storici, che offriranno i pranzi alle guide, testimonia l’impegno del tessuto cittadino verso un percorso di inclusione e di riscatto.

Venezia, città di connessioni e di ponti, si conferma un crocevia di umanità, dove l’arte e la solidarietà si fondono per creare una libertà che appartiene a tutti, un’esperienza condivisa che arricchisce la comunità e apre nuove prospettive di comprensione e di speranza.

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